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La filiera del pomodoro italiana verso la carbon neutrality: il modello Casalasco - Distribuzione Moderna

La filiera del pomodoro italiana verso la carbon neutrality: il modello Casalasco

La filiera del pomodoro italiana verso la carbon neutrality: il modello Casalasco - Distribuzione Moderna

La filiera del pomodoro italiana verso la carbon neutrality: il modello Casalasco

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redazione greenretail.news

La transizione ecologica del settore agroalimentare trova nella filiera del pomodoro un laboratorio avanzato di sostenibilit strategica. Il settimo bilancio di sostenibilit del Gruppo Casalasco documenta come la prima filiera agroindustriale italiana per dimensioni riesca a integrare obiettivi di crescita economica con impatti ambientali e sociali misurabili, consolidando un approccio integrato che si prende cura simultaneamente di persone, territorio e performance aziendali.

Strategia di transizione e business case della sostenibilità

Il modello Casalasco dimostra la scalabilità economica della sostenibilità nel settore agroalimentare. Con un fatturato di 605 milioni di euro nel 2024, il Gruppo conferma che la transizione ecologica non compromette le performance finanziarie ma le rafforza attraverso efficienza operativa e posizionamento strategico. La struttura produttiva, che trasforma oltre 800.000 tonnellate di pomodoro fresco attraverso cinque stabilimenti, rappresenta un ecosistema industriale dove sostenibilità e competitività si alimentano reciprocamente.

L'approccio integrato si articola su cinque pilastri strategici: Ambiente, Innovazione, Ricerca & Sviluppo, Persone e Filiera. Questa architettura garantisce che ogni decisione operativa bilanci impatti economici, ambientali e sociali, costruendo valore condiviso per tutti gli stakeholder della catena del valore.

Evidenze scientifiche e metriche di impatto

La strategia di sostenibilit si basa su evidenze misurabili e verificabili che dimostrano l'efficacia dell'approccio integrato. Il piano "Road to Net Zero Emission" ha raggiunto nel 2024 obiettivi quantificabili: 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili in tutti i siti produttivi e 98% di rifiuti destinati al recupero.

Le certificazioni internazionali validano scientificamente i risultati: la certificazione Ecovadis per le performance di sostenibilità, l'applicazione dei criteri Esg attraverso la piattaforma Synesgy, e la certificazione Uni En Iso 14001:2015 per l'80% degli stabilimenti con obiettivo del 100% entro il 2026.

L'investimento in ricerca applicata genera innovazioni concrete: il nuovo impianto di depurazione da 420.000 AE presso Rivarolo del Re e l'implementazione della tecnologia Mvr per ridurre consumo di gas metano dimostrano come la sostenibilit generi efficienza operativa misurabile.

Governance e integrazione ESG

Il rafforzamento della governance sostenibile rappresenta un pilastro strategico del modello integrato. L'adozione dei principi del Global Compact delle Nazioni Unite e la partecipazione alla piattaforma Sedex integrano sostenibilit e trasparenza operativa, mentre i principi contabili internazionali Ias/Ifrs garantiscono rendicontazione standardizzata.

Costantino Vaia, amministratore delegato del Gruppo Casalasco, sottolinea la visione strategica: «Il 2024 stato per noi un anno di sfide, trasformazioni e importanti progressi. Abbiamo gettato le basi per una nuova fase di crescita, rafforzando al contempo il nostro impegno verso uno sviluppo ancora pi sostenibile e responsabile. Ogni passo avanti stato accompagnato da obiettivi ambientali, sociali e di governance sempre pi ambiziosi, in linea con gli impegni verso le comunit in cui operiamo».

Filiera integrata e tracciabilità scientifica

Il controllo scientifico della filiera rappresenta l'elemento distintivo dell'approccio sostenibile di Casalasco. La produzione di 549.978 tonnellate di materia prima per un valore economico di 82,7 milioni di euro, interamente italiana e proveniente da 800 aziende agricole del Consorzio, dimostra come tracciabilità e qualità si integrino in un sistema produttivo responsabile.

Il sistema di controlli analitici rivela la profondità scientifica dell'approccio: 1.463 analisi multiresiduali sulle bacche, 417.930 analisi chimico-fisiche, 95.140 microbiologiche e 483 multiresiduali sui semilavorati garantiscono standard qualitativi che proteggono consumatori e ambiente simultaneamente.

Innovazione per l'economia circolare

L'implementazione di soluzioni circolari dimostra come l'industria agroalimentare possa guidare la transizione verso modelli produttivi rigenerativi. Le 9.500 seminiere riutilizzabili in polipropilene, con obiettivo di 70.000 pezzi entro il 2025, generano un risparmio del 66% di CO1 eq rispetto alle versioni tradizionali, dimostrando che innovazione e sostenibilit creano valore economico misurabile.

Il progetto "Filiera Sostenibile Casalasco" nell'ambito del Pnrr, con investimenti di oltre 40 milioni di euro, rappresenta un modello replicabile di come i fondi pubblici possano catalizzare la trasformazione sostenibile dell'industria agroalimentare italiana.

Dimensione umana e welfare aziendale

L'approccio sostenibile si manifesta concretamente nella gestione delle 2.037 persone che compongono l'ecosistema lavorativo Casalasco. La distribuzione equilibrata per genere (45% donne, 55% uomini) e la presenza multietnica di 66 nazionalit diverse testimonia come sostenibilit sociale e performance aziendali si alimentino reciprocamente.

L'investimento in formazione e benessere ha portato le ore pro capite dedicate alla salute e sicurezza a 13,8, in crescita del 47% rispetto al 2023. Il programma di screening oncologico con 782 esami diagnostici dimostra come l'azienda si prenda cura delle persone andando oltre gli obblighi normativi.

Prospettive di scalabilità settoriale

Il modello Casalasco offre evidenze concrete sulla replicabilità dell'approccio sostenibile integrato nell'industria agroalimentare italiana. La combinazione di performance economiche solide, impatti ambientali misurabili e benefici sociali verificabili dimostra che la sostenibilità strategica non rappresenta un costo ma un fattore competitivo duraturo.

La capacity building attraverso il Consorzio di 800 aziende agricole e l'integrazione di pratiche agricole rigenerative tramite il programma Carbon Farming con l'Universit di Piacenza mostrano come la transizione ecologica possa propagarsi lungo tutta la filiera, generando valore condiviso e resilienza sistemica per l'intero settore agroalimentare.

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