Comunità, cibo e benessere equo e sostenibile
Comunità, cibo e benessere equo e sostenibile
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La seconda giornata del progetto di Plef “il Senso ritrovato” parte del programma culturale del padiglione della società civile di Expo Milano 2015 in Cascina Triulza si poneva come obiettivo di dimostrare che cambia il paradigma di considerare la comunità come un omologato sistema della globalizzazionemisurabile col criterio altrettanto globalizzato del PIL.
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La dimostrazione è partita con la testimonianza dell'impresa romagnola coop Zerocento che con le altre imprese socie di Plef Cuirti Spa, Stafer Spa, Viaggi Erbacci Srl, Mprs Srl, sostiene e ha reso possibile il progetto con la sua presenza in dodici giornate nell'intero semestre espositivo.
Zerocento dà il suo contributo al cambio di paradigma, facendo scelte di edilizia ecologica, adottando procedure di riciclo, promuovendo un educazione verde di orticoltura, servendosi solo per il trasporto di mezzi a metano e, ancora più di queste soluzioni tecniche, ispirando soluzioni interaziendali per gli asilifruibili da imprese pubbliche e private assieme.
In altri termini adottando una logica sistemica di relazioni e di rispetto dell'ambiente nel proprio territorio per fornire i propri servizi sociali. E' questo che Giovannini nella sua posizione di esperto per le Nazioni Unite dei progetto BEYOND GDPnon si stanca di stimolare .Convergendo totalmente sul tema del Senso Ritrovato dice: “partiamodalla psicologia positiva, costruiamo delle skill della felicita'emettendoal centro la persona, ascoltandola , soddisfarremo i suoi bisogni.”
Dell'esperienza di ex ministro del lavoro asserisce che un reddito di cittadinanza in grado di restituire dignità e opportunità ai più poverigenererebbe inclusione socialee quindi benessere oltrearicchezza indotta al sistemamentre i sussidi come quelli adottati dal governo hanno un effetto solo sui consumi e parzialmente sul PIL. Ecco l'importanza che le leggi si valutino in anticipo non solo come copertura contabile ma anche come impatto sul benessere della comunità nazionale. E' quello con l'uso del BES territoriale si potrebbe fare a Faenza per misurare l'effetto delle scelte Zerocento e di quelle di altre imprese virtuose. L'Urbes è l'esercizio che si fa in alcuni capoluoghi ma nulla vieta che si arrivi a tutti i territori, e allora ne vedremmo delle bellee per vederle Giovannini stimola che l'Italia arrivi alla firma, attesa a settembre, degli impegni dell'ONU per la sostenibilità non solo coi documenti diplomatici ma con una sorte di referendum della società civile che fa suo quell'impegno. Plef nell'occasione propone che tale assemblaggio di volontà venga perseguito proprio da Cascina Triulzaingaggiando il suo presidente Silvotti in un rapporto diretto con Giovannini. Silvotti ricorda che giusto in giornata si è proceduto con la Carta di Milano sui paradossi alimentari e le relazioni seguite dagli invitati di Filomena Maggino presidente di AIQUAV aggiungono consapevolezza al tema del cibo e come è vissuto nella comunità italiana.
Lo fa Corvo dell'università di Pollenzo ridimensionando il peso dei vari master chef e enfatizzando il peso degli agricoltori per passare dalla mediaticità del cibo alla sua autenticitàproponendo alla maniera della democrazia del portafoglio un Buycotto positivo, da parte dei cittadini, nei confrontidell'offerta alimentare che vale. Lo fa Colleoni dell'università Bicocca, spiegando come il tempo del cibo si divarica tra le poche areee metropolitane italiane ed il resto del paese in cui comunque le prassi della pausa pranzo è ancora maggioritaria non ostante che tutti coloro che cascano nella “ trappola dellapassione “ovvero sacrificandoal lavoro tutto il resto.
Lo fa Nuvolati argomentando la frammentarietà dei luoghi del ciboesemplificata dalla moda del food street.
Lo fa Sabbadini dell'Ista con un analitica presentazione dei dati italiani che con un oltre 70 % di persone che a mezzogiorno vanno a casa a mangiare conferma un paese fatto da molte comunità locali in cui le metropoli sono eccezioni dove per altro chi lavora sempre più si porta appresso il cibo di mezzogiorno e dove solo i bambini almeno per circa il 40 % della popolazione dei minorimangia in mense scolastiche.
Mille campanili, ancora oggi, fiducia o necessità di mangiare quello che si prepara da see assoluta disattenzione alla regola delle 5 porzioni al giorno di frutta e verdura , meno del 5% della popolazione.
Bisogna comunicare e Russo dello IULM enfatizza che la comunicazione non è mai razionale ma emozionale e forse in Italia siamo ancora inclini a pensare che i comportamenti virtuosi non possono essere trattati con messaggi allegri, invitanti e attrattivi?!
La scuola non lo fa perchè si è sempre considerata nel ruolo del dovere e non del piacere, la famiglia lo può fare perchè è il nucleo fondante della comunità reale e secondo Cacciari dell'Università di Firenze lo può fare anche la comunità virtuale che si sovrappone e a volte confligge con quella reale ma che rappresenta l'acceleratore del cambio di paradigmautile a collegaretutte quelle variabili sistemiche che nel benessere hanno ricadutee che Riccardini dell'ISTATci dice possono essere considerate a priori funzioni obiettivo nelle stesse imprese.
In parole più semplici premiare tutte le azioni che hanno un impatto positivo sul benessere Equo e sostenibile di una comunità è possibileedè un piacere!
Emanuele Plata
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