Citrus l’Orto Italiano presenta il report relativo alle attività e performance 2020 sul fronte della Corporate Social Responsibility. «Oggi festeggiamo le scelte fatte e la lungimiranza di aver optato sempre per un percorso di crescita sostenibile e, anche se più lento, rispettoso e coerente con i nostri valori fondativi. Siamo piccoli, ma capaci di incidere molto, perché non bisogna necessariamente essere grandi imprese per pensare in termini sociali e di sostenibilità».

Con queste parole Marianna Palella, Ceo di Citrus l’Orto Italiano, annuncia la pubblicazione del primo Bilancio di sostenibilità dell’azienda fondata nel 2015 con l’obiettivo di selezionare, valorizzare e distribuire varietà tipiche di frutta e verdura italiane facendo leva, come parte integrante del proprio business, su un approccio etico, sociale e ambientale e adottando innovative strategie di marketing e di comunicazione.

«Questa mentalità, profondamente radicata nella strategia aziendale, ci ha permesso di raggiungere il risultato di cui probabilmente siamo più orgogliose – continua la Ceo di Citrus - Nel momento in cui pubblichiamo il nostro primo Bilancio di sostenibilità, infatti, sono più di 43 i medici e ricercatori che abbiamo finanziato tramite il nostro progetto d’impresa, raccogliendo e donando oltre 1 milione di euro alla ricerca scientifica. Crediamo nella scienza e nei vantaggi che una conoscenza diffusa e puntuale può offrire. Per questo continuiamo a impegnarci per sostenere la ricerca scientifica di eccellenza e per promuovere il benessere della società con il nostro lavoro».

A dimostrazione della validità del progetto di Citrus nella creazione di valore per se stessa e per i propri stakeholder, nel 2020, dopo soli cinque anni, i ricavi hanno superato i 6,48 milioni (+4,9% sul 2019). Tra i punti di forza individuati dal rapporto c’è proprio la strategia di sostenibilità, che coincide con la strategia di business. «Spesso affiancata alla comunicazione e al marketing, la sostenibilità è vittima di un grande malinteso – spiega Marianna – Perché è, invece, strategia di business e, pertanto, merita un approccio olistico. Essere una azienda medio-piccola, dunque, nel caso di Citrus diventa un vantaggio, perché il tema della sostenibilità coinvolge l’intera azienda».

Gli indicatori “GRI sustainability reporting standards 2016” pubblicati dal GRI secondo l’opzione Core e utilizzati dalle più grandi aziende al mondo, individuano alcune eccellenze nelle attività di Citrus: va forte la filantropia, con i progetti a sostegno della ricerca in nutrigenomica, ed è altamente qualificante la presenza femminile che riguarda il 100% della governance e il 77% di impiegati e collaboratori. L’azienda poi è composta prevalentemente da giovani under 30. Altra peculiarità è la riproposta di varietà di frutta e verdura con caratteristiche qualitative e nutrizionali speciali, garantite dalla filiera. E il 10% dei materiali utilizzati complessivamente da Citrus è riciclato. Un ulteriore tratto distintivo di Citrus è l’attenzione e il rispetto del trattamento economico di produttori e fornitori.

L’azienda, poi, è impegnata in progetti che testimoniano la sua sensibilità per i temi legati alla responsabilità sociale e, in particolar modo, alla promozione di uno stile di vita sano. «Se il Bilancio è una fotografia di quello che abbiamo fatto in questi anni – conclude Marianna Palella – è anche la bussola per orientare le attività da approfondire nel prossimo biennio dal punto di vista ambientale e sociale. Ad esempio, gli standard GRI come prima esperienza di rendicontazione ci sfidano a migliorare ulteriormente la raccolta e il monitoraggio degli indicatori».