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Chiquita presenta il Report di sostenibilità 2024-2025

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Chiquita presenta il Report di sostenibilità 2024-2025

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redazione

L’impegno costante nell’affrontare il cambiamento climatico, nel ridurre gli sprechi alimentari e nel supportare diverse comunità in tutto il mondo. E’ questo ciò che emerge dall’ultimo Report di sostenibilità 2024-2025, presentato da Chiquita.

L’azienda leader mondiale nella produzione di banane continua a sviluppare la strategia “Dietro il Bollino Blu fondata su tre pilastri fondamentali: “Il Codice degli agricoltori”, “Essere un buon vicino” e “Per il bene superiore”. Questi principi rappresentano da sempre la forza trainante dietro l’impegno per l’adozione di pratiche responsabili e la costruzione di un futuro più sostenibile.

Applicando il principio de “Il Codice degli agricoltori” si garantiscono pratiche agricole sostenibili che aumentano la produttività, migliorano l’efficienza e rispettano la biodiversità, assicurando al contempo salari equi e rappresentanza per i dipendenti.

L’impegno per il benessere delle comunità in cui l’azienda opera ha spinto Chiquita a sviluppare sempre di più progetti di biodiversità, tra cui la protezione della Riserva di Nogal, che continuerà per altri dieci anni, la promozione di percorsi educativi e lo sviluppo delle infrastrutture locali sulla base del pilastro “Essere un buon vicino”.

Inoltre, seguendo il principio denominato “Per il bene superiore” Chiquita intensifica gli sforzi per combattere il cambiamento climatico, puntando a ridurre gli sprechi alimentari e collaborando a livello globale per soluzioni innovative per proteggere l’industria delle banane.

Il rapporto di quest’anno mette particolare enfasi proprio sul pilastro “Per il bene superiore”, che ha portato Chiquita a sviluppare progetti significativi come “Yelloway One” e l’iniziativa “30by30” mirata alla riduzione delle emissioni di CO2 e alla lotta contro lo spreco alimentare.

Un’innovazione rivoluzionaria in agricoltura: il prototipo di banana Yelloway One

Yelloway One è un innovativo prototipo di banana, ideato per essere resistente a due delle malattie più devastanti che colpiscono la produzione globale di banane: il Tropical Race 4 (TR4) e il Black Sigatoka. Questo prototipo non OGM rappresenta una svolta scientifica significativa per l’industria delle banane, essendo il risultato di ricerche all’avanguardia condotte in soli tre anni. Utilizzando strumenti genetici avanzati, il prototipo Yelloway One è stato realizzato in tempi molto più rapidi rispetto ai metodi tradizionali, conservando comunque l’aspetto, la consistenza e la durata della banana Cavendish.

Yelloway One rappresenta così una pietra miliare critica negli sforzi di Chiquita per garantire il futuro della coltivazione delle banane, affrontando le sfide poste dal cambiamento climatico e dalle malattie delle colture. Riducendo la necessità di trattamenti chimici e salvaguardando la biodiversità, Chiquitacontinua a lavorare per garantire una catena di approvvigionamento di banane resiliente e sostenibile.

Il programma di riduzione delle emissioni di CO2 “30by30”

Mira alla riduzione delle emissioni di CO2 del 30% entro il 2030. Nel Report di sostenibilità emergono i progressi significativi che l’azienda ha ottenuto grazie a strategie vincenti per ridurre le emissioni lungo tutta la catena di approvvigionamento. Queste strategie includono l’ottimizzazione dell’efficienza energetica nelle operazioni agricole, nei trasporti e negli imballaggi che posizionano Chiquita sulla buona strada per il raggiungimento degli obiettivi prefissati per il 2030.

Inoltre, Chiquita ha sviluppato strategie migliorative per l’uso del suolo, identificando 757 ettari di terreno forestale destinati a pratiche di sequestro e assorbimento delle emissioni di CO2.

Riduzione degli sprechi alimentari e la lotta al cambiamento climatico

Con meno dell’1,5% di banane sprecate durante le fasi di maturazione, spedizione e distribuzione, Chiquita si conferma un leader del settore nella lotta contro gli sprechi, dalla fase di coltivazione fino all’arrivo al consumatore finale. L’avvio di nuove collaborazioni, come quella con ‘The Banana Factory’ nei Paesi Bassi, assicurano inoltre che le banane scartate vengano trasformate in purea di banana di alta qualità, contribuendo così a un’economia circolare.

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