di Claudia Scorza

Bonduelle, azienda familiare francese fondata nel 1853, opera oggi in Italia e nel mondo come specialista dell’agroalimentare. Le sue verdure sono coltivate su oltre 128.000 ettari e vengono commercializzate in 100 paesi con diverse marche in tutti i canali di distribuzione e in tutte le tecnologie: fresco, ambient, surgelato e pronto al consumo. In Italia Bonduelle ha due siti produttivi di IV gamma a San Paolo d’Argon (Bg) e Battipaglia (Sa) e garantisce tracciabilità totale dei prodotti e il non impiego di organismi geneticamente modificati, facendo della salvaguardia della natura e della salute del consumatore due pilastri fondanti del proprio business. Laura Bettazzoli, direttrice marketing di Bonduelle Italia ci ha parlato della filosofia aziendale e dell’approccio sostenibile che guidano l’azienda.

Il rispetto della natura e la sua valorizzazione guidano da sempre Bonduelle. Qual è la filosofia aziendale che sta alla base del vostro agire?
Con la conoscenza nel campo agroalimentare e una costante ricerca ci impegnano a promuovere un’alimentazione sana ed equilibrata che sia rispettosa delle specificità culturali e agroindustriali delle aree in cui operiamo. Abbiamo un forte legame con i territori locali in cui siamo presenti e con le comunità che li vivono: il nostro è un approccio a lungo termine che, oltre alla produzione, include la responsabilità sociale e la minimizzazione dell’impatto ambientale. È importante diversificare le coltivazioni e i prodotti perché la crescita sia armoniosa e varia, in linea con gli impegni e gli obiettivi commerciali. Sono presenti oltre 500 varietà di verdure nelle nostre gamme, suddivise in quattro tecnologie: conserve, freschi, surgelati e piatti pronti al consumo.

Come si traduce concretamente questo orientamento sostenibile?
Bonduelle sta portando avanti un percorso concreto per sensibilizzare sull’importanza della transizione alimentare e di un giusto approvvigionamento delle risorse naturali, che ha come traguardo finale, entro il 2025, il riconoscimento di società B-corp. Bonduelle Italia è stata la prima filiale a fare questo tipo di richiesta già nel 2020 e, con ogni probabilità, l’Italia sarà proprio il Paese pilota in Europa. Crediamo fortemente in questo percorso di lavoro verso un modello di business economico-sociale responsabile, sostenibile e trasparente, poiché capace di creare un valore aggiunto e un impatto positivo sulle persone e l’ambiente.

Cosa significa per voi “sostenibilità”?
La sostenibilità è uno dei pilastri del nostro programma di responsabilità sociale chiamato “Bonduelle s’impegna per un’agricoltura e un’alimentazione sostenibile”, che ci guida nelle attività quotidiane e nel business. Il programma si riflette in modo concreto in diverse azioni, come l’uso di nuove tecniche agricole: il 70% degli agricoltori italiani di Bonduelle è certificato Leaf e promuove un’agricoltura sostenibile grazie all’uso di nuove tecnologie come droni, macchine agricole con videocamere, sensori, deterrenti per insetti infestanti, macchine agricole elettriche e pannelli solari. La tutela della biodiversità e delle risorse naturali è un altro obiettivo quotidiano: seguiamo un programma per la protezione delle api e degli insetti impollinatori e siamo attenti alla riduzione degli sprechi d’acqua in fase di lavaggio delle insalate: per 100 grammi si usano 2,5 litri di acqua, 10 volte meno del lavaggio a casa. Inoltre, l’azienda s’impegna per creare prodotti in ottica “clean label”, un’etichetta pulita con pochi ingredienti e senza alcuni ingredienti artificiali. Infine, tutti i residui vegetali vengono riutilizzati: il 96% è destinato ad alimentazione animale e il 4% alla concimazione.

Anche i prodotti rispettano a pieno questo approccio? In che modo?
I nostri prodotti rispecchiano completamente la nostra filosofia e la nostra mission. Bonduelle è stata la prima azienda a dichiarare sulla sua confezione di mais "senza residuo di pesticidi” (entro i limiti di quantificazione, pari a <0,01 ppm, per più di 500 molecole analizzate) e questo si traduce in una maggiore tutela del consumatore e dell’ambiente. Abbiamo anche lanciato l'iceberg senza residuo di pesticidi (entro i limiti di quantificazione, pari a <0,01 ppm, per più di 300 molecole analizzate), mentre per la gamma dei surgelati offriamo piselli, spinaci e fagiolini senza residuo di pesticidi (entro i limiti di quantificazione, pari a <0,01 ppm, per più di 500 molecole analizzate).

Cosa ci dice, invece, dei prodotti biologici?
L’offerta di prodotti biologici sta gradualmente aumentando. Dal mais in lattina ai piselli, fino alle insalate e alle verdure fresche, tutte le produzioni biologiche sono accuratamente separate da quelle convenzionali, anche durante il trasporto. In quest’ottica scegliamo soltanto agricoltori fidati, esperti e certificati bio, in grado di garantire il rispetto degli standard d'eccellenza per le produzioni biologiche.

A livello di packaging, quali sono le ultime novità che avete proposto?
Fra le ultime innovazioni c’è un nuovo packaging sostenibile frutto di una pioneristica tecnologia di riciclo che utilizza polipropilene riciclato, R-pp (Recycled poly-propilene), per le nostre gamme premium Insalate degli agricoltori, Bonduelle bio, Carta delle Insalate e, nel breve, per tutte le nostre insalate. Il packaging, 100% riciclabile, garantisce le medesime prestazioni delle precedenti confezioni realizzate in plastica Pp, mantenendo la qualità del prodotto e assicurando la stessa shelf life in un contenitore perfettamente trasparente. Un’altra novità riguarda la gamma surgelati, che si presenta oggi con un packaging composto per il 54% da bio-plastica, proveniente da fonti rinnovabili. Collaboriamo, inoltre, con centri di ricerca ed esperti del settore per identificare soluzioni alternative alla plastica fossile verso l’obiettivo, entro il 2025, di introdurre sul mercato il 100% delle confezioni pensate per essere riciclate o riutilizzate.