Scalo Milano dà il via alla fase tre: 40 milioni di investimento
Scalo Milano dà il via alla fase tre: 40 milioni di investimento
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di Luca Salomone
Cresce ancora Scalo Milano outlet & more di Locate di Triulzi ad appena 13 chilometri dalla città meneghina, che ha concluso il 2022 con più di 3,4 milioni di visitatori (+25% rispetto al 2021) e una crescita del fatturato aggregato del 32 per cento.
Punto di arrivo: 44 mila metri quadrati
L’investimento, annunciato da Ettore Lonati, presidente del gruppo omonimo (meccanica e tessile, immobiliare, elettronica, agroalimentare, istruzione e servizi) che ne detiene la proprietà, da Adele Lonati, presidente del complesso e dall’amministratore delegato, Davide Lardera, è di 40 milioni di euro.
La nuova fase, la terza, progettata dagli architetti di Design international, completa, il piano industriale annunciato due anni fa, nella primavera del 2021, e prevede, nel 2023-2024 la realizzazione di una struttura su tre livelli, con 32 nuove insegne - 27 negozi e 5 ristoranti - e 300 assunzioni, per arrivare a un organico di 1.500 persone. Saranno aggiunti 9 mila mq, per passare a 44 mila mq, dai 35 mila attuali.
Quarta sede per Retail hub
Inoltre, Scalo Milano continua il dialogo con il segmento business: il nuovo sviluppo comprende, infatti, la costruzione di uno spazio destinato interamente al co-working, in un’area di 1.300 mq, dove si insedierà Retail Hub, primo acceleratore di business italiano dedicato all’innovazione retail.
Si tratta della quarta House of innovation della società, dopo quelle di Milano, Via Genova Thaon di Revel, di Londra e New York: «Sarà uno spazio caratterizzato da un design futuristico dove vivere e respirare innovazione da tutti i punti di vista e in svariati settori, dalla moda, al lusso, ai beni di consumo – spiega Massimo Volpe, co-fondatore di Retail hub, insieme ad Antonio Ragusa -. Un luogo dove trovare le soluzioni tecnologiche per le grandi sfide che attendono le aziende e al tempo stesso uno spazio ricco di nuovi significati e funzionalità, che evolve dando stimoli a un consumatore sempre più esigente e complesso. Un ambiente dove esplorare la frontiera dei nuovi servizi pensati per il consumatore nativo digitale: negozi automatici, tecnologie omnicanale, carrelli virtuali, metaverso e realtà aumentata e tutto ciò che serve per creare l’esperienza di acquisto del futuro».
Non solo moda
Oggi Scalo Milano vuol dire 150 monomarca di moda e accessori e 15 ristoranti. Oltre al fashion, il complesso è l’unico in Italia a dare spazio al design, tramite un’area dedicata e che comprende, 15 showroom, come quelli di Kartell, Calligaris, Natuzzi e Fatboy.
Per il food - 17 nomi in totale - si trovano, fra gli altri, Lindt, La Piadineria, Roadhouse, Mc Donald’s, Spontini, Starbucks, Rossopomodoro, I love poke, Galbusera…
«Il nostro è un importante progetto di riqualificazione urbana, partito nel 2009 con l’acquisizione, da parte di Gruppo Lonati, di un'area che, in passato, ha ospitato lo storico stabilimento Saiwa - racconta Davide Lardera -. Dalla sua nascita, Scalo Milano outlet & more, ha sempre puntato sul valore di essere l’unico outlet metropolitano dimostrando che la prossimità è una scelta vincente, in contrapposizione ai dogmi del settore. Abbiamo sempre studiato il progetto con la consapevolezza che ci fosse la necessità di rispondere tempestivamente all’evoluzione del mercato e alle nuove esigenze dei consumatori. Questo per noi si traduce in una continua evoluzione dell’esperienza di shopping e servizi utili ai cittadini, coniugando la nostra visione di business con un posizionamento sempre più attento e coerente con l’identità, i valori culturali e sociali della nostra città».
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