A pochi mesi dalla scadenza prevista dalla legge che prevede la chiusura degli istituti, sono oltre 30.000 i minori in attesa di una famiglia.

Nel quarto anno della loro collaborazione Chicco e Amici dei Bambini hanno scelto di sensibilizzare il maggior numero di persone, facendo appello alle famiglie italiane e alla loro capacità di creare reti e rendere reale l’accoglienza per un numero sempre maggiore di bambini

Simbolo dell’impegno di ciascuno nell’affrontare l’emergenza abbandono è “il gommottino”, un ciuccio colorato, da indossare o appendere alla giacca, alla borsa, al cellulare o alle chiavi, dimostrando il proprio impegno e diventare testimone dell’emergenza abbandono.

Chicco ha lanciato 30.000 gommottini nei negozi di tutta Italia, uno per ogni bambino che aspetta di diventare figlio. Il gadget disponibile in 4 diversi colori - arancione, blu, rosso e nero – si può ottenere con una donazione minima di 5 Euro.

Il ricavato è verrà destinato al sostegno delle case famiglia del Progetto “Chiudono gli Istituti, apriamo le famiglie” di Chicco e Amici dei Bambini.

Chicco, da sempre sensibile e attenta alle esigenze dei bambini, si è impegnata ad accompagnare Amici dei Bambini in un percorso pluriennale, attivando un’iniziativa concreta di natura preventiva.

Il progetto è partito da Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Peduccio, con la creazione del Centro servizi alla famiglia, “Il bruco e la farfalla”, nato con l’obiettivo di tutelare il diritto alla famiglia dei bambini accolti in istituto attraverso il sostegno e l’accompagnamento alle famiglie affidatarie.

Nel 2004 Amici dei Bambini e Chicco hanno raddoppiato avviando un nuovo progetto a Milano, sulla falsa riga dell’esperienza esperienza di Napoli. Il progetto ha previsto la definitiva trasformazione di una comunità di accoglienza per minori in una Casa Famiglia, con la presenza stabile di una coppia di marito e moglie, con figli propri e minori in affido.

Nel 2005-2006 Amici dei Bambini e Chicco hanno ulteriormente alzato il tiro: accanto al continuo appoggio alle case famiglia di San Giovanni a Teduccio di Milano nel quartiere Giambellino, si aggiunge l’avvio di un nuovo progetto a Mestre.
Nel 2005 è stata creata la nuova struttura con la presenza stabile di una coppia di genitori responsabile dell’accoglienza temporanea di almeno 4 minori e che è diventata il centro di riferimento delle famiglie che hanno già intrapreso l’esperienza dell’affido. La casa famiglia è anche il centro dei servizi di formazione e accompagnamento alle famiglie affidatarie e a quelle di origine. Il progetto inoltre ha promosso l’affido familiare in tutte le sue espressioni, come intervento di sostegno ai minori e alle loro famiglie d’origine, attraverso momenti di sensibilizzazione.