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Un'Italia ben preparata all'appuntamento con Mapic

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Redazione

Si scaldano i motori per la 22ma edizione di Mapic, la rassegna internazionale del retail property management, che apre mercoledì 16 novembre presso il Palais des festivales di Cannes, su una superficie espositiva di 12.

00 metri quadrati. Intervengono 700 espositori, 8.000 visitatori da 74 Paesi, 2.000 insegne, 2.300 sviluppatori, 360 investitori. Molte le novità, come il forum dedicato all’innovazione, l’area riservata alle start up e il quartiere a tema, su commercio e intrattenimento.

L’organizzatore, Reed Midem, ha inoltre confermato il rinnovo dell’edizione italiana: il secondo appuntamento si terrà a Milano, il 16 e 17 maggio, presso Superstudio Più.

La nostra Penisola non si presenta certo impreparata al salone francese: il 2016 è stato ricco, contrassegnato da grandi opere di rinnovo delle reti delle maggiori insegne e da moltissime aperture, sia per gli specializzati, sia per la Gdo.

Nel solo ramo centri commerciali abbiamo assistito a 6 opening altamente significativi: dal Centro di Arese (92.000 mq Gla) in aprile, a Elnòs Shopping di Roncadelle (Bs) in settembre (88.000 mq), alla prima fase (30.000 mq) di Scalo Milano e a Maremà di Grossetto (circa 20.000 mq), che hanno debuttato in contemporanea il 27 ottobre. E l’1 dicembre l’attenzione si sposterà in Puglia, a Foggia, con il taglio del nastro di GrandaApulia, lo shopping center da più di 40.000 mq targato Coop.

Sommando i complessi di dimensioni più ridotte, il bilancio sale parecchio: +2% sul 2015 con 19 inaugurazioni nel 2016, secondo il rapporto “Centri commerciali: trend di mercato e trasformazioni in atto”, condotto da Reno per Confimprese.

Questa fonte sottolinea che la pipeline per il 2019 prevede 86 nuovi shopping center, di cui 46 nel 2017. La situazione – riferisce Reno – appare molto meno ingessata rispetto al passato, in particolare in confronto al 2014, un anno nero, che ha fatto registrare una pesante caduta delle aperture (6 contro le 8 del 2013).

A fronte di tutto questo si è registrato però, nelle ‘cattedrali’ del commercio, un calo delle vendite al pubblico: «I dati Confimprese Lab Nielsen sui primi 8 mesi 2016 – commenta il presidente, Mario Resca – mostrano ancora una flessione a valore del 2,94% sullo stesso periodo del 2015. E' doveroso, tuttavia, mettere in luce gli sforzi messi in atto dal sistema per intraprendere una svolta positiva. C’è una maggiore propensione all’azione, dettata anche dalla necessità di conquistare un consumatore sempre più digitale, che nel 2016 ha speso 20 miliardi di euro in acquisti online».

Quanto ai nuovi trend, si ampia la forbice tra i grandi centri regionali (60.000 mq, 100 negozi, 8,5 milioni di visitatori) e locali (5.000-20.000 mq, 5-25 negozi, 2,5-3,5 milioni di visitatori). «Per i centri regionali – spiega Gian Enrico Buso, partner di Reno – si registra un incremento delle dimensioni medie, una riduzione dell’ancora food, un aumento del numero delle ancore non food. Nei centri di riferimento locale, invece, si nota un sostanziale immobilismo, caratterizzato dall’invarianza dell’offerta commerciale e dal mantenimento delle superfici food, nonostante il calo della domanda». A conferma di quanto detto il valore relativo al tasso di mancata occupazione degli spazi, diminuito dal 2,5% del 2015 all’1% del 2016 nei grandi centri commerciali, è rimasto invariato al 12,4% negli shopping center locali.

Lo scenario dinamico ha ottenuto una risposta coerente da parte degli investitori. Secondo Cbre “nel terzo trimestre 2016 il volume di investimento nel retail è stato pari a 827 milioni di euro, in forte crescita rispetto al quarter precedente (175 milioni) e ai 300 dello stesso periodo del 2015. Con circa 1 miliardo in pipeline, l’attività finanziaria è solida e il totale di fine anno potrebbe tornare sul livello di 2-2,5 miliardi di euro”.

Sotto il profilo immobiliare è sempre Cbre a evidenziare che” a settembre 2016 risultavano in costruzione più di 300.000 mq con consegna prevista entro l’ultimo trimestre. A questo totale vanno aggiunti i progetti in corso, il cui completamento è atteso tra il 2017 e il 2018, per un totale di 530.000 metri quadrati”.

Fra i cantieri aperti più interessanti spiccano lo shopping discrit del quartiere City Life di Milano (32.000 mq), Maximo di Roma (60.000 mq) e Valle Aurelia (21.000 mq), sempre nella Capitale. Quanto a Westfield Milano (175.000 mq), bisognerà aspettare la fine del 2019.

Non è tutto. Se gli investimenti e l’edilizia vanno forte, anche gli scambi si muovono rapidamente. L’analisi delle compravendite realizzata dall’Ufficio Studi di Gruppo Tecnocasa su dati dell’Agenzia delle entrate evidenzia che, nel primo semestre 2016, le transazioni immobiliari sono state in aumento, oltre che nel comparto residenziale, anche nel segmento degli immobili per l’impresa; in particolare il settore commerciale ha registrato un numero di compravendite pari a 14.367 con una variazione positiva del 13,7% rispetto allo stesso periodo del 2015.

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