Questo è il periodo dell'anno in cui tipicamente si fanno bilanci e colgo questa occasione per condividere alcune riflessioni sul nostro settore e sullo scenario del prossimo futuro. Il Paese di Bengodi è triste e disorientato. Più disorientato che triste, ad una più attenta analisi. Eppure, quando si parla di pubblicità, anzi di engagement, non credo ci si possa smarrire più di tanto. L'anno che verrà sarà l'anno di Internet.

Pensando al 2009, abbiamo sicuramente una certa preoccupazione, ma anche la consapevolezza di avere a disposizione tutti gli 'attrezzi' del mestiere, talismani compresi, per far fronte a quello che molti analisti già preannunciano essere l'annus horribilis dell'economia italiana.

E' arrivata redde rationem e questa volta penso che Internet debba e possa fare la sua parte, sfoderando tutte le sue armi e virtù per aiutare concretamente il mercato degli investimenti a sostenere le proprie marche attraverso un uso attento, scientifico e misurabile della comunicazione.

Ci sono tutti gli elementi che consentiranno alle aziende di contare sulle più importanti variabili che influiscono sul Return On Investment: efficacia ed efficienza, impatto, ricordo, coinvolgimento, relazione, misurazione, ottimizzazione, intenzione all'acquisto e acquisto.

E ci sarà anche Audiweb, una grande novità in termini di strumento per le analisi delle audience, che garantirà agli operatori della domanda e dell'offerta di consolidare e rinforzare, semmai ve ne fosse ancora bisogno, la leadership di Internet come ambiente fulcro di ogni strategia di comunicazione.

Sarà un anno faticoso, ma sarà l'anno della svolta. Il 2009 consentirà alle aziende finalmente di credere fortemente che l'unico modo per costruire una relazione forte e trasparente con i consumatori è quello di scendere sul terreno della concretezza, dove le persone stanno e passano moltissimo del loro tempo, spesso cercando proprio un contatto, un rapporto con le marche.

Il Paese di Bengodi ha un'enorme chance per continuare ad esserlo: abbracciare una volta per tutte l'innovazione e farla propria. E l'innovazione passa anche da una diversa allocazione dei budget pubblicitari che sempre più dovranno essere dedicati ai media digitali interattivi. Per i più timorosi, potrei dire che hanno poco da perdere ormai, per i più coraggiosi, direi che se oseranno non se pentiranno ed il merito sarà tutto loro.

Buon 2009 a tutti coloro che ci avevano creduto già in tempi non sospetti, che ci stanno credendo ora, e a quelli che ci crederanno. E a quelli invece che non si ricrederanno velocemente, auguro, invece, che non sia troppo tardi.