Non è unicamente grazie all’offerta dei prodotti a marchio che Selex ha archiviato il 2008 come un’annata caratterizzata da risultati molto positivi. Ma certamente il peso della private label si è fatto sentire.

A dimostrarlo i numeri resi noti nei giorni scorsi in occasione della convention annuale, svoltasi a Milano. Negli ultimi due anni, infatti, le vendite dei prodotti a marchio Selex hanno segnato una crescita del 50%. Una performance sensibilmente superiore alla media del mercato (che ha visto un aumento del fatturato generato complessivamente dai prodotti a marchio d’insegna intorno al 15%). Ciò ha permesso a Selex di chiudere lo scorso anno con un giro d’affari di 8.200 milioni di euro, superiore del 10,4% (e quasi doppio) rispetto a quello registrato nel 2007.

La ricetta di questo successo, secondo i vertici di uno degli storici Gruppi della distribuzione organizzata italiana (ricorre quest’anno il 45° anniversario di fondazione) si riassume soprattutto in «prezzi ribassati e intensa attività promozionale», ovvero in «convenienza, amplificata da una politica promozionale ad hoc» per un’offerta che conta circa 2.000 prodotti a presidio dei principali settori alimentari (tra cui una quarantina di referenze ortofrutta a filiera controllata e un assortimento di prodotti gluten free) e non food.

Una strategia che Selex, visti i risultati, intende proseguire anche quest’anno. «In questi tempi di crisi economica e dei consumi – ha dichiarato il procuratore generale Riccardo Francioni - la nostra marca privata gioca un ruolo fondamentale per tutelare il potere d’acquisto delle famiglie. Nel corso del 2009, grazie anche alla riduzione dei costi di alcune materie prime, abbiamo ribassato i prezzi di vendita su oltre il 50% dei prodotti Selex, soprattutto quelli ad alta rotazione e di acquisto quotidiano. Questo, insieme a un’intensa attività promozionale focalizzata sulla marca commerciale, ci permette di raggiungere i nostri clienti con un’offerta davvero competitiva».

Al pari delle altre catene distributive, del resto, la gestione della marca commerciale da parte di Selex va nella direzione di un costante miglioramento degli standard qualitativi dell’offerta, in linea con le marche leader di mercato, di un allargamento dell’assortimento, di una ottimizzazione della catena logistica, di un aumento della pressione promozionale (cresciuta in due anni di ben 5 punti), oltre che di una crescente segmentazione delle proposte.

Selex, in particolare, in aggiunta al marchio omonimo, opera con altri tre marchi o linee. Il primo è Selex Più, a presidio dell’alta gamma: una cinquantina di specialità dalle caratteristiche qualitative e organolettiche elevate, distinguibili per la provenienza locale tipica, oltre che per processi di lavorazione tradizionali o certificati. IL secondo è Selex Convenienza, a copertura dell’offerta di primo prezzo. Il terzo è Vale, l'altra marca commerciale del Gruppo adottata dalle imprese che operano in aree di sovrapposizione territoriale (composta oggi da 500 referenze). A essi si aggiunge l’offerta per il canale Horeca, con i marchi e Vanto (oltre 400 prodotti), trattati esclusivamente dalla rete dei cash & carry Selex, canale in cui il Gruppo è il secondo player nazionale.

E proprio puntando pesantemente sulla marca commerciale Selex intende crescere anche nel 2009. «Lo sviluppo dei prodotti a marchio è al centro delle nostre strategie – ha confermato Marcello Cestaro, presidente del Gruppo –». L’obiettivo è di raggiungere quota 8.800 milioni di euro di fatturato (+ 7,3%) entro fine anno. I primi mesi del 2009 lasciano ben sperare. Nel primo quadrimestre le vendite di Selex nei prodotti grocery segnano un aumento a parità di rete del 2,8% (contro una media di mercato del +0,6%) e dell’11,5% a rete corrente (rispetto a una media del +3,8%).

I 3.247 punti vendita (iper, super, superstore, cash and carry, discount e negozi specializzati contrassegnati, oltre che dalle insegne Famila, A&O e C+C, da numerosi brand regionali pari a un totale di circa 2 milioni di mq di superficie) dovrebbero quest’anno arricchirsi di 92 nuove aperture, per un totale di 86.000 mq, e interessare la ristrutturazione di molte unità esistenti. L’investimento complessivo è stimato in 275 milioni di euro.