L’andamento del comparto immobiliare - non è una novità - viene tradizionalmente preso come cartina tornasole per misurare lo stato di salute dell’economia in vari settori. Quello del retail non fa eccezione. Il trend delle quotazioni, delle locazioni e delle compravendite di immobili commerciali, nel 2009, ha fedelmente rispecchiato la situazione di crisi economica e dei consumi, dalla quale stiamo faticosamente uscendo.

A confermarlo è l’Ufficio Studi Tecnocasa. Il mercato immobiliare nel retail - evidenzia una ricerca effettuata dal big del real estate e presentata in occasione di un recente convegno di Confimprese - lo scorso anno ha registrato variazioni percentuali fortemente negative, sia delle quotazioni che dei canoni di locazione. Le quotazioni di immobili commerciali, in particolare, hanno visto un calo del 2,8% per le tipologie situate sulle “vie di passaggio” e del 3,8% per quelle situate nelle “vie non di passaggio”.

I ribassi accusati dai canoni di locazione dei locali a uso commerciale sono stati persino superiori, con contrazioni rispettivamente del 4,3% e del 6,1%. Quanto alle compravendite, infine, sono crollate del 17%, con flessioni più marcate nelle regioni del Nord (-20,1%), e cali superiori alla media nazionale nelle province di Milano, Firenze, Genova, Roma e Bologna.

La situazione, però, sembra avere imboccato una strada se non in controtendenza, di arresto del trend negativo. Almeno a giudicare dai dati di questi primi mesi dell’anno. Si assiste infatti a un dinamismo maggiore nelle richieste di immobili commerciali in affitto e in acquisto. Certo, prevale ancora un forte orientamento verso metrature medio-piccole (la maggioranza delle preferenze va ai tagli fino a 100 mq). Ma su questo può avere un suo peso la riscoperta e il conseguente successo dei negozi di prossimità. La ricerca di Tecnocasa, peraltro, conferma una tendenza già manifestatasi nle 2009 a privilegiare immobili in localizzazioni prime, con bacini importanti al fine di ridurre i rischi di investimento.

Elementi come il ritorno ai centri commerciali naturali – si evidenzia nell’indagine -, oltre che la riqualificazione delle aree dismesse e la nuova impostazione delle stazioni come poli di aggregazione anche commerciale, fanno ben sperare nello sviluppo del retail commerciale, che – prevede Tecnocasa - «beneficerà anche della competizione tra centri commerciali e localizzazioni nei centri storici e nelle vie di passaggio».