Cresce a tutti i livelli l’interesse per i prodotti a marchio d’insegna. Da parte dei consumatori, innanzitutto. Ma anche dei distributori e dei produttori. E di conseguenza delle fiere specializzate. Dove il numero di espositori e di visitatori aumenta in modo considerevole di anno in anno.

Dopo la terza edizione di Marca, svoltasi a Bologna il mese scorso, e in attesa di PLMA, la fiera olandese che ha ormai superato il traguardo dei vent’anni, il prossimo appuntamento è quello dell’MDD Expo, la fiera internazionale dedicata alle “marques de distributeurs”, in programma a Parigi, negli spazi espositivi della Porte de Versailles, dal 27 al 29 marzo.

Giunta alla sua sesta edizione, MDD Expo si rivolge non solo al mercato francese, terzo consumatore di private label dopo Gran Bretagna e Germania, ma a un pubblico di operatori ben più vasto. A dimostrarlo la superficie su cui si svolgerà la manifestazione (oltre 17mila metri quadrati) e gli oltre 600 produttori alimentari provenienti da tutto il mondo.

Sei, in particolare, saranno i padiglioni a disposizione dei visitatori, ripartiti tradizionalmente tra grossisti, buyer delle centrali d’acquisto, distributori specializzati nel settore horeca, surgelati e porta a porta: “Carne e pesce”, “Drogheria dolce”, “Drogheria salata”, “Cremeria”, “Liquidi”, “Surgelati e prodotti freschi”:

Due invece le novità previste per l’edizione 2007: due nuove aree per rispondere a due grandi tendenze di consumo. Da un lato quella dedicata all’Halal, la produzione alimentare che tiene conto dei dettami coranici (la Francia, con circa 7 milioni di musulmani e 3,5 miliardi di euro spesi per questo tipo di alimenti nel 2005 è il più grande mercato europeo di cibi Halal). Dall’altro l’area destinata alle novità alimentari di tipo etnico-gourmet.

Date le sue caratteristiche, MDD Expo rappresenta per i copacker e per i retailer italiani un’utile vetrina. In generale, per cogliere le tendenze di consumo in atto in un mercato più evoluto rispetto al nostro e per dare quindi uno “sguardo” a ciò che probabilmente ci attende.

Va ricordato infatti che la quota di mercato delle marche commerciali in Francia si attesta al 32% in volume (contro il 16% del nostro paese), per un fatturato di 14 miliardi di euro. La crescita di immigrati in Italia, specie di origine araba, comincia inoltre a farsi sentire anche nell’offerta della gdo italiana. Forse qualcosa da imparare dalla Francia in termini di offerta private label, sotto questo profilo, c’è.

Per i produttori è un’occasione per proporsi alla distribuzione, francese e non solo, quali fornitori di private label. Specie se si appartiene alla categoria delle pmi. La gdo transalpina, stando alle ultime statistiche, trova infatti i propri copacker nell’86% dei casi tra le piccole e medie aziende.