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Il futuro dei consumi secondo Prometeia

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Il futuro dei consumi secondo Prometeia

Il futuro dei consumi secondo Prometeia

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Fabio Massi

Con un miglioramento di 10,2 miliardi di euro in termini reali (+1,1% rispetto al 2014), che si aggiungono ai 3,8 miliardi recuperati lo scorso anno, si è rafforzata nel 2015 la ripresa dei consumi.

A tirare un bilancio dell’anno appena concluso, ma anche ad aprire una finestra sul futuro è il “Rapporto Club consumo” di Prometeia.

La rimonta ha tratto linfa dal miglioramento della spesa delle famiglie italiane, alimentato dal ritorno alla crescita dei redditi e dai progressi del mercato del lavoro, ma anche dal rafforzamento dei flussi turistici stranieri in Italia, sostenuto da Expo.

Al contrario è proseguito il deterioramento delle performance economico-finanziarie dei distributori al dettaglio. L’aggiornamento dei bilanci del 2014 di oltre 7100 imprese commerciali conferma difficoltà diffuse, in termini di crescita e redditività, a tutte le classi dimensionali e i settori.

Nell’esercizio 2014 rallenta ulteriormente il ritmo di crescita del fatturato per la debolezza dei consumi e per il minore apporto derivante dallo sviluppo della rete di vendita (gli investimenti in capitale fisso sono diminuiti del 13,5% nell’ultimo quadriennio). Le performance reddituali medie, dunque, si collocano su valori di minimo.

L’elevata competizione all’interno del settore ha imposto un deterioramento dei margini operativi netti medi, che nel 2014 sono risultati poco sopra all’1%, da valori prossimi al 2,5% degli anni 2000-2007.

Per giunta i nuovi comportamenti di consumo e la rivoluzione digitale costringeranno il commercio al dettaglio a rinnovarsi: “L’e-commerce presenta ampi spazi di sviluppo in Italia, ma il ritardo tecnologico ancora caratterizza il Paese – scrive Prometeia -. Le imprese si trovano, quindi, a fronteggiare importanti innovazioni, partendo da una situazione economico finanziaria deteriorata”.

Questa debolezza di fondo, secondo la società di ricerche, imprimerà un’accelerazione al processo di trasformazione in atto nel retail e sono dunque prevedibili operazioni di M&A e forti piani di riorganizzazione dei modelli di business.

Nel biennio 2016-17, il recupero dei consumi proseguirà a un ritmo via via più sostenuto, ma il passo della crescita sarà moderato, alla luce del forte deterioramento del passato, e pertanto non sufficiente a consentire il pieno recupero dei livelli pre crisi: nel 2017 i volumi saranno ancora inferiori del 4% rispetto al 2007.

Dopo un quadriennio di crescita, alla fine del 2017 la rimonta di quanto eroso durante la recessione sarà parziale, per complessivi 39,5 miliardi di euro, in termini reali, ossia metà di quanto perso (-78,5 miliardi) tra il 2007 e il 2013).

A questi ritmi, la soglia dei mille miliardi di consumi interni - punto di massimo a fine 2007 -, potrà essere nuovamente raggiunta solamente a partire dal 2020.

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