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Chi sale e chi scende nel carrello di Altroconsumo

Chi sale e chi scende nel carrello di Altroconsumo
Chi sale e chi scende nel carrello di Altroconsumo

Chi sale e chi scende nel carrello di Altroconsumo

Information
Fabio Massi

di Luca Salomone

La spesa risulta una delle voci che gravano maggiormente sul portafoglio degli italiani.

Negli ultimi mesi, l’elevata inflazione ha provocato un’impennata dei prezzi di beni e servizi: secondo i dati Istat si registra un incremento dell’8,4 per cento. Un aumento così elevato non si verificava da dicembre 1985 (+8,8). Limitando l’esame al solo “carrello della spesa” si osserva un balzo del 9,7%, che non si notava da giugno 1984. In questo scenario, Altroconsumo ha pubblicato la sua inchiesta annuale, volta a individuare le insegne più convenienti nel nostro Paese.

Il discount rincara di 5 punti

Quanto può spendere in meno una famiglia grazie a queste rilevazioni? Una coppia con due figli può risparmiare fino a 3.350 euro all’anno rispetto a quanto spende mediamente (8.550 euro secondo Istat), ma a patto di comprare i prodotti meno cari in assoluto nei discount più economici.

Se si confrontano i prezzi dei beni presenti sia in questa indagine (rilevazione a marzo 2022), sia nella ricerca dello scorso anno (maggio 2021), emerge che i valori a scaffale sono in crescita solamente dell’1%, mentre proprio i discount hanno introdotto i maggiori aumenti (+5,2% in media) pur restando i più convenienti. All’interno dei discount si è registrato, inoltre, un calo del 2% del numero delle referenze.

La risposta di super e iper è rappresentata, ovviamente, dalle private label che, al momento, coprono il 20% delle vendite totali, ma che, entro il 2030, sfioreranno almeno il 25 per cento.

Altroconsumo ha valutato la convenienza delle insegne a seconda della tipologia di spesa, redigendo quattro classifiche: una per la spesa mista, una per la spesa con i prodotti più economici a scaffale, una con i soli prodotti di marca, una per i prodotti a marchio commerciale.

In cima alla prima graduatoria troviamo due insegne di Gruppo Selex, Famila Superstore e Dok. Diversamente, Carrefour e Bennet sono in coda, in quanto più costosi dell’11-12 per cento.

Per quanto riguarda i discount, è stata compilata una tabella apposita, poiché in questo canale non c’è un assortimento di prodotti di marca assimilabile a quello di iper e super. Al primo posto Eurospin, dove si risparmia fino al 16% rispetto al discount più caro, che, anche quest’anno, è Todis.

Nelle prime 7 posizioni della spesa più economica in assoluto si posizionano solo discount: in cima Aldi ed Eurospin, quest’anno a pari merito, con uno scontrino più basso del 34% rispetto all’ultima insegna classificata, Carrefour Market.

Alle spalle dei signori dello sconto troviamo Esselunga, con prezzi mediamente più alti del 9 e 12% rispetto a quelli dei due vincitori.

Nelle private label vince Carrefour

Se molti italiani non vogliono privarsi dei prodotti di marca, è più difficile risparmiare prediligendo solo questo tipo di spesa: in base alla graduatoria per un carrello tutto Idm, la vincitrice è di nuovo Esselunga, che consente un taglio del 9% rispetto a Carrefour Market, all’ultimo posto.

Ma, per quanto riguarda i prodotti a marchio commerciale, dalla quinta posizione del 2021 Carrefour sale alla prima nella graduatoria del 2022, sottraendo così il posto a Conad. Invece, i meno economici, sempre per le Mdd, sono Bennet, Eurospar ed Esselunga: risultano infatti più costosi rispettivamente del 19, 18 e 16% rispetto al marchio francese.

Dai risultati emerge che, a livello locale, Parma è la città in cui è possibile risparmiare di più in assoluto (il 18%, che equivale a 1.410 euro l’anno), scegliendo il punto vendita meno caro tra super e iper visitati (Esselunga Superstore), invece del più salato (Sigma).

Un'Italia a due velocità

È possibile fare valere un maggiore potere di acquisto anche in altre città del Nord Italia, come Venezia, Bologna, Ravenna e Vicenza. Al contrario a Teramo, Taranto e Potenza, il massimo risparmio possibile oscilla tra i 145 e i 220 euro (2-3%).

In generale i risultati evidenziano grandi differenze tra Nord e Centro-Sud, a scapito di quest’ultimo, anche se si sono registrati alcuni cambiamenti rispetto al 2021. Fino allo scorso anno, il 70% dei primi 30 punti vendita più economici si trovava nel Triveneto, mentre ora la percentuale è calata al 40 per cento.

I primi negozi del Centro-Sud, inoltre, compaiono in classifica già alla quattordicesima e quindicesima posizione, mentre nel 2021 bisognava attendere la quarantesima: si tratta di Coop-Fi di Sesto Fiorentino e Spesa 365 di Bari.

Il punto vendita più economico in assoluto tra quelli visitati rimane Emisfero di Vicenza, seguito da Mega di Treviso e da Esselunga di Mantova. Il supermercato più caro dell’inchiesta, invece, è Sigma di Ravenna, seguito da Coop di Venezia e Sigma di Parma.

Uguali, ma non nel prezzo

Durante l’indagine si sono riscontrate, poi, nette differenze di prezzo di alcuni articoli a seconda del luogo di acquisto. Per esempio, il liquido per lavatrice Chanteclair (35 lavaggi) a Milano registra una differenza di prezzo pari al 173% tra i punti vendita Ipercoop di Piazzale Lodi (2,75 euro) e Pam di Viale Sabotino (7,50).

A Roma, il Caffè Splendid Espresso Bar da 500 grammi costa 2,32 euro al negozio Doc di Via Torresina e 5,89 da Tigre di via Montebuono e viale Liegi, registrando una variazione del 154 per cento.

A Napoli lo shampoo Garnier Fructis capelli grassi (250 ml) costa 1,29 al Conad di Via Roma e di Via Consalvo, o da Conad Superstore, in piazza Madonna dell’Arco; invece, lo troviamo a 2,69 al Decò Maxistore di via Provinciale Botteghelle.

Infine, a Palermo si osserva una differenza del 100% tra la confezione di bastoncini di merluzzo Findus (450 g) acquistati da Conad Superstore di Via Villagrazia (2,79) contro quella comprata da Spazio Conad di Via Giuseppe Lanza di Scalea (5,59).

Nota metodologica

L’indagine di Altroconsumo ha preso in analisi un campione di 1,67 milioni di prezzi, rilevati tra il 7 marzo e 1° aprile 2022 in 1.171 punti vendita, tra cui 700 supermercati, 125 ipermercati e 346 discount in 67 città italiane. Sono 126 le diverse categorie esaminate. Nello specifico alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona, e pet food.

I prezzi sono stati elaborati ed è stato creato un indice che consente di capire qual è l’insegna più conveniente a seconda del tipo di spesa: una per la spesa con i prodotti più economici presenti sullo scaffale, una per la spesa con i prodotti di marca, una per i prodotti a marchio commerciale, una per la spesa mista.

Sono stati presi in considerazione iper e super presenti in almeno 5 regioni e dei quali sono stati visitati almeno 9 punti vendita. I discount invece, sono stati selezionati in base alla presenza su tutto il territorio nazionale, includendo le insegne delle quali sono stati visitati almeno 25 punti vendita. Il valore 100 Indica la catena più conveniente.

altroconsumo

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