Unilever continua nella propria manovra di disimpegno dall’Italia. Dopo il passaggio di mano di Bertolli e Dante e la cessione di Findus, la marcia dovrebbe continuare, come riporta Radiocor, con la cessione di Santa Rosa, storico marchio nei mercati delle confetture e dei rossi.

L’advisor designato dovrebbe essere Rotschild, mentre si comincia a registrare l’interesse da parte dei fondi di private equity e di alcune aziende attive nel segmento del biologico.

Gia' tre anni or sono la multinazionale aveva lanciato il sasso, per capire quale interesse ci fosse intorno a Santa Rosa. Si erano fatte avanti Valsoia e alcuni private equità, ma l’operazione si era poi sgonfiata. Oggi il dossier torna di attualità.

Santa Rosa rappresenta, in fondo, un pezzo d’Italia ed è stata fondata a Bologna nel 1968. Il brand, che ha esteso i propri interessi anche nel mercato del base pomodoro, vanta uno stabilimento a Sanguineto, vicino a Verona, e un parco consumatori, per le confetture, che ammonta a 5,8 milioni di famiglie italiane. Inoltre l’azienda è coperta da un sistema certificato Uni en Iso 9001:2000 e Brc che presuppone capillari controlli sui flussi di merce in uscita.