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Tiare Shopping rimandata a dicembre
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Tiare Shopping rimandata a dicembre
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“Capolavoro in corso: apriamo giovedì 5 dicembre perché vogliamo accogliervi nel modo migliore. Vale la pena aspettare!”: così Inter Ikea sul sito di Tiare Shopping, il primo shopping center con locomotiva giallo blu della Penisola piazzato a Villesse in provincia di Gorizia. Un progetto da 90.000 mq di superficie gla, 175 negozi, 4.200 parcheggi, 1,3 milioni di utenti, un secondo magnete alimentare che si chiama Ipercoop. Cose note…
Meno noti, si fa per dire, i continui strappi fra la proprietà e gli enti locali, che hanno visto la data spostarsi continuamente in avanti, pezzettino a pezzettino. Per quale motivo i nostri politici siano tanto in armi verso alcuni, Ikea ed Esselunga tanto per fare nomi, rimane un mistero. In Francia Ikea è odiata anche dalla stampa, che non fa che sottolinearne i lati negativi e mettere in prima pagina gli scandali, specie quelli legati alla privacy dei lavoratori. Da noi è l’opposto. Sarà che gli italiani hanno capito che gli svedesi saranno anche dei rompiscatole (lo dicevano loro), ma sono uno dei nostri principali acquirenti di mobili, visto che la Penisola, oltre a essere il terzo fornitore mondiale della catena, dopo Cina e Polonia, vende a Ikea più di quanto comprano i nostri concittadini. Il tutto al netto dell'effetto nimby. Anche se qui. più che di Ikea Italia, si tratta di Inter Ikea, cosa che comunque non cambia molto nell’immaginario collettivo.
Per farla breve gli svedesi si sono presi sportivamente la colpa, con tanto di nota e dichiarazione ufficiale. “Abbiamo bisogno – ha spiegato Herman Gewert, managing director IICG per Italia e Svizzera – di lavorare ancora per completare l'allestimento del nostro centro commerciale. Pur lavorando con il massimo impegno con l'obiettivo di inaugurare il 21 novembre, i tempi di ultimazione si sono allungati. Si tratta di una decisione molto complessa, a fronte del fatto che il 90% degli spazi è già commercializzato».
Carini questi svedesi! Sarà merito delle lunghe notti nordiche, che insegnano la pazienza in attesa del sole. Recentemente un dirigente Ikea, ci diceva molto filosoficamente, che dalle attese ha imparato molto, che aspettando si migliora, che avere limiti e ostacoli rende le persone e le aziende migliori, almeno quando questi limiti hanno qualche giustificazione appena plausibile. Saggezza svedese!
Meno noti, si fa per dire, i continui strappi fra la proprietà e gli enti locali, che hanno visto la data spostarsi continuamente in avanti, pezzettino a pezzettino. Per quale motivo i nostri politici siano tanto in armi verso alcuni, Ikea ed Esselunga tanto per fare nomi, rimane un mistero. In Francia Ikea è odiata anche dalla stampa, che non fa che sottolinearne i lati negativi e mettere in prima pagina gli scandali, specie quelli legati alla privacy dei lavoratori. Da noi è l’opposto. Sarà che gli italiani hanno capito che gli svedesi saranno anche dei rompiscatole (lo dicevano loro), ma sono uno dei nostri principali acquirenti di mobili, visto che la Penisola, oltre a essere il terzo fornitore mondiale della catena, dopo Cina e Polonia, vende a Ikea più di quanto comprano i nostri concittadini. Il tutto al netto dell'effetto nimby. Anche se qui. più che di Ikea Italia, si tratta di Inter Ikea, cosa che comunque non cambia molto nell’immaginario collettivo.
Per farla breve gli svedesi si sono presi sportivamente la colpa, con tanto di nota e dichiarazione ufficiale. “Abbiamo bisogno – ha spiegato Herman Gewert, managing director IICG per Italia e Svizzera – di lavorare ancora per completare l'allestimento del nostro centro commerciale. Pur lavorando con il massimo impegno con l'obiettivo di inaugurare il 21 novembre, i tempi di ultimazione si sono allungati. Si tratta di una decisione molto complessa, a fronte del fatto che il 90% degli spazi è già commercializzato».
Carini questi svedesi! Sarà merito delle lunghe notti nordiche, che insegnano la pazienza in attesa del sole. Recentemente un dirigente Ikea, ci diceva molto filosoficamente, che dalle attese ha imparato molto, che aspettando si migliora, che avere limiti e ostacoli rende le persone e le aziende migliori, almeno quando questi limiti hanno qualche giustificazione appena plausibile. Saggezza svedese!
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