Il vecchio combattente vince sempre: e così il condottiero Bernardo Caprotti, dopo avere messo a segno una vittoria schiacciante su Coop Estense nel modenese, grazie all’Agcm, si aggiudica un nuovo round anche nella disputa che lo vede contrapposto ai figli del primo matrimonio, Giuseppe e Violetta.

Già il Tribunale di Milano aveva stabilito che Caprotti senior, detenendo di fatto il controllo operativo della società, aveva tutto il diritto di reintestarsi le azioni cedute ai due figli solo a titolo formale e per giunta in nuda proprietà. Ieri l’arbitrato derivante da questa sentenza, ha confermato le posizioni dei giudici meneghini. In una nota della stessa Esselunga, si legge quanto segue: “Il Collegio arbitrale, costituito da insigni Giuristi, ha pronunciato il lodo che ha accertato inappellabilmente che Bernardo Caprotti ha esercitato i suoi diritti secondo i patti sottoscritti con i figli. Bernardo Caprotti è il dominus di Esselunga e della stessa può disporre nel rispetto delle leggi che governano il Paese».

La risposta di Giuseppe e Violetta non si è fatta attendere: secondo loro il lodo è impugnabile e del resto, davanti al Tribunale civile di Milano è ancora pendente un giudizio sulla legalità formale dell’operazione, nonostante il primo parere emesso dai giudici sia stato favorevole al padre.

Il prossimo round, che si svolgerà proprio nelle aule milanesi, avverrà il 23 ottobre, con la prima udienza della causa di merito, aperta nella tarda primavera.

Ovviamente tutti si domandano il vero motivo del blitz dell’anziano leader: le voci di una possibile cessione del ramo commerciale di Esselunga tornano a rincorrersi e si riparla dei pretendenti di sempre, primo fra tutti il gruppo spagnolo Mercadona.