Musica in store: Soundreef si appella all'Antitrust contro l'attacco di Siae
Musica in store: Soundreef si appella all'Antitrust contro l'attacco di Siae
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Soundreef limited, società costituita nel Regno Unito nel 2011 e controllata da Soundreef Spa, si apella all’Agcm contro Siae e l’Antitrust avvia un’istruttoria per abuso di posizione dominante.
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Cerchiamo di capire meglio. Il gruppo Soundreef, fortemente attivo anche in Italia, si occupa di autorizzare organizzatori, imprese e utilizzatori professionali a usufruire e diffondere musica in store, raccoglie e distribuisce compensi per conto di autori, editori, etichette discografiche e artisti. Più in dettaglio amministra e raccoglie compensi su oltre 150.000 brani utilizzati da un network crescente di decine di migliaia di utenti business.
È, come se non bastasse, un ente di gestione indipendente presente nel registro pubblico delle collecting society gestito dall'Intellectual Property Office del Regno Unito. Tutto in regola insomma… anche perché, spiega Soundreef, nel 2008 la Commissione europea ha confermato che la concorrenza oltre i confini per il collecting di royalty e licenze musicali nell’Unione europea è non solo possibile, ma anche consigliata. “Ciò significa che ogni fruitore può comprare una licenza per trasmettere musica proveniente dalla società nazionale o internazionale di sua scelta, e che ogni artista, editore o etichetta, può essere rappresentato dalla Società di gestione collettiva che più si adatta alle sue esigenze”.
Però a Siae l’attività di questo concorrente è risultata insopportabile. È ancora Soundreef a riferire che Siae le ha “avviato contro, da alcuni mesi, una campagna nella quale si presenta a molti utilizzatori come l’unico soggetto legittimato a incassare i diritti d’autore anche in nome e per conto di titolari che le hanno revocato il mandato o, addirittura, non hanno mai inteso conferirglielo”. Siae avrebbe ostacolato l’attività di Soundreef oltre i limiti dell’esclusiva stabilita dalla legge, vantato diritti su autori stranieri e impedito agli autori di licenziare direttamente i propri brani agli utilizzatori.
Per questo i funzionari dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato si sono presentati nella sede della Società italiana autori e editori, conducendo un’ispezione che ha segnato l’inizio degli accertamenti dell’Authority.
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