Dopo il 17 aprile, giorno delle celebrazioni dei 150 anni dell’Italia, si replica l’1 maggio, festa del lavoro, con la polemica sui negozi aperti.

A Milano un’ordinanza del Comune ha autorizzato la distribuzione a tenere alzate le serrande, e lo stesso ha fatto il sindaco di Firenze. A questo punto i sindacati hanno minacciato uno sciopero generale, ritenendo che questo sia un giorno sacro al riposo di qualsiasi lavoratore.

Ovviamente di diverso avviso Confcommercio e Confesercenti, che invitano a non fare polemiche ideologiche e sottolineano le nuove esigenze di un consumatore ormai abituato a fare acquisti anche, e forse soprattutto, durante le giornate festive. Del resto il sì a “serranda aperta” sarebbe anche una forma di risposta positiva al clima di generalizzata recessione che investe lo shopping in tutta Europa.

In ogni caso la questione si riduce ad alcune località turistiche e ad alcune grandi città dotate di centro storico: oltre a Milano e Firenze, Roma, Torino, Genova, Cagliari e, forse, Napoli.