L’emergenza coronavirus non riguarda solo la salute, ma anche l’economia delle famiglie: per questo Altroconsumo ha condotto un’indagine per analizzare il peso che sta avendo la pandemia sui bilanci degli italiani che, fino a metà maggio, hanno registrato una perdita totale pari a 33,4 miliardi di euro, 1.300 in media a famiglia.

Il Covid-19 ha costretto l’intera popolazione al blocco di numerose attività. Oltre alle perdite liquide, legate alla cancellazione di eventi culturali (subite dal 21% delle famiglie), sportivi (18%), familiari (17%) e di viaggi (34%), quasi la metà (46%) ha accusato ingenti ammanchi dovuti alla propria professione, in media di 1.875 euro.

Il 32% dei lavoratori dichiara di aver subito una riduzione dei propri introiti, il 25% di essere momentaneamente inattivo (per esempio in cassa integrazione, o in seguito alla chiusura temporanea della propria attività commerciale) e l’8% di aver perso la propria occupazione.

Il termine della quarantena non è un fatto rasserenante, poiché le conseguenze di questa crisi, a livello sia economico, sia professionale, continueranno a farsi sentire a lungo termine. Si prospetta un futuro incerto anche per quei lavoratori dipendenti che hanno mantenuto la propria occupazione durante l’emergenza: 1 su 3 infatti teme di perdere il posto nei prossimi 12 mesi. In molti prevedono una riduzione delle prospettive di carriera all'interno della propria azienda (59%) e una contrazione delle opportunità sul mercato del lavoro (65%).

La perdita o sospensione del lavoro e la riduzione degli stipendi stanno causando gravi difficoltà anche nel fare fronte alle spese più basilari. Basti pensare che, tra le famiglie che possono contare su una certa somma di risparmi, due su tre li hanno dovuti utilizzare (35%) , o pensano di doverlo fare, nel prossimo futuro (32%) per coprire le spese correnti, molto difficili da affrontare in questo periodo di crisi per il 12% delle famiglie.

Parliamo di grosse difficoltà nel sostenere spese come bollette (per il 17% delle famiglie), o generi alimentari (per il 9%). Preoccupano anche gli oneri legati alla salute, difficili da coprire per il 21 per cento.

In questa situazione di grave difficoltà, il Governo ha messo a disposizione una serie di forme di sostegno economico volte a supportare gli italiani che ne hanno bisogno. Ben il 45% degli intervistati dichiara che la propria famiglia ne ha fatto richiesta. Quasi 1/4 dei rispondenti ha chiesto il bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi, erogato nel 57% dei casi e il 18% ha richiesto i buoni per le spese alimentari (nella maggior parte dei casi, 62%, i bonus sono stati concessi).

Per quanto riguarda altri tipi di sussidi il 6% dei soggetti ha richiesto il prestito fino a 25.000 euro per microimprese, artigiani e commercianti, rifiutato 4 volte su 10.


Nota metodologica: l’inchiesta è stata svolta tra il 14 e il 15 maggio su un campione di 1.015 soggetti di età compresa fra i 18 e i 74 anni, distribuiti come la popolazione generale per caratteristiche demografiche e area geografica.