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Macfrut 2013 scommette sulla componente estera
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Macfrut 2013 scommette sulla componente estera
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Dopo la giornata inaugurale dedicata interamente al mercato del kiwi, apre oggi ufficialmente a Cesena Macfrut 2013, la tre giorni dedicata al mondo ortofrutticolo. Il primo dato è che, rispetto al 2012, nei padiglioni espositivi ci saranno più delegazioni estere (tra cui un forte aumento dei Paesi del Mediterraneo) e una crescita dell’area occupata. Va sottolineato che si avrà anche una maggiore partecipazione di buyer e operatori della grande distribuzione.
In effetti la rassegna ha incrementato per il 2013 la superficie, oggi superiore ai 30.000 mq e gli espositori, che passano da 800 a 817. Particolarmente dinamici gli operatori cinesi, la cui presenza è raddoppiata. In netto aumento anche gli arrivi dall’Africa, dai Balcani e dal Brasile.
La cosa non stupisce, visto che il nostro comparto ortofrutticolo è il primo in Europa, con un fatturato di circa 20 miliardi di euro, che porta nelle nostre casse un saldo attivo superiore al miliardo di euro, a fronte di esportazioni pari ai 4 miliardi.
Dunque la fiera si apre all’insegna dell’internazionalizzazione, un orientamento che compensa una certa stanchezza del mercato interno. Secondo l’Osservatorio dei Consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Macfrut, nel mese di giugno 2013 i nuclei familiari del Belpaese hanno speso oltre 1,4 miliardi di euro per frutta, verdura fresche e ortaggi surgelati, pari a 742.020 tonnellate, ma la frutta fresca presenta a giugno 2013 un calo nel numero delle famiglie acquirenti (su giugno 2012), pari al -3,3%, mentre il volume si riduce del 3,4%, e il valore rimane stabile. Vedremo oggi se la presentazione della nuova puntata dell’Osservatorio riserverà qualche gradita sorpresa.
Al momento non sembra, visto che i tagli al carrello della spesa non hanno risparmiato nemmeno gli ortaggi di IV gamma, un segmento - quello delle verdure fresche, lavate, tagliate e confezionate - immune, almeno fino allo scorso anno, dalla crisi dei consumi alimentari e in grado di esprimere tassi di crescita anche a due cifre.
La rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko, rilasciata il 23 settembre, evidenzia che nel periodo gennaio-agosto 2013 il mercato dei preconfezionati ha accusato un calo del 3,5% dei volumi acquistati rispetto allo stesso periodo del 2012 e una flessione della spesa del 7,5%,
Fino alla fine del 2012, gli acquisti di ortaggi di IV avevano registrato un costante trend in crescita, complici l'elevato contenuto di servizio e la praticità d'uso, che ne hanno fatto impennare i consumi del 380% in dieci anni nonostante prezzi decisamente più elevati rispetto al fresco tradizionale.
In effetti la rassegna ha incrementato per il 2013 la superficie, oggi superiore ai 30.000 mq e gli espositori, che passano da 800 a 817. Particolarmente dinamici gli operatori cinesi, la cui presenza è raddoppiata. In netto aumento anche gli arrivi dall’Africa, dai Balcani e dal Brasile.
La cosa non stupisce, visto che il nostro comparto ortofrutticolo è il primo in Europa, con un fatturato di circa 20 miliardi di euro, che porta nelle nostre casse un saldo attivo superiore al miliardo di euro, a fronte di esportazioni pari ai 4 miliardi.
Dunque la fiera si apre all’insegna dell’internazionalizzazione, un orientamento che compensa una certa stanchezza del mercato interno. Secondo l’Osservatorio dei Consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane di Macfrut, nel mese di giugno 2013 i nuclei familiari del Belpaese hanno speso oltre 1,4 miliardi di euro per frutta, verdura fresche e ortaggi surgelati, pari a 742.020 tonnellate, ma la frutta fresca presenta a giugno 2013 un calo nel numero delle famiglie acquirenti (su giugno 2012), pari al -3,3%, mentre il volume si riduce del 3,4%, e il valore rimane stabile. Vedremo oggi se la presentazione della nuova puntata dell’Osservatorio riserverà qualche gradita sorpresa.
Al momento non sembra, visto che i tagli al carrello della spesa non hanno risparmiato nemmeno gli ortaggi di IV gamma, un segmento - quello delle verdure fresche, lavate, tagliate e confezionate - immune, almeno fino allo scorso anno, dalla crisi dei consumi alimentari e in grado di esprimere tassi di crescita anche a due cifre.
La rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko, rilasciata il 23 settembre, evidenzia che nel periodo gennaio-agosto 2013 il mercato dei preconfezionati ha accusato un calo del 3,5% dei volumi acquistati rispetto allo stesso periodo del 2012 e una flessione della spesa del 7,5%,
Fino alla fine del 2012, gli acquisti di ortaggi di IV avevano registrato un costante trend in crescita, complici l'elevato contenuto di servizio e la praticità d'uso, che ne hanno fatto impennare i consumi del 380% in dieci anni nonostante prezzi decisamente più elevati rispetto al fresco tradizionale.
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