L'alimentare vince anche nel franchising
L'alimentare vince anche nel franchising
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È stato reso noto, a Bologna, durante ‘Franchising&Retail Expo” (11-13 maggio) il rapporto sullo stato delle reti in Italia a cura di Assofranchising, in collaborazione con l’osservatorio Permanente del Franchising.
Lo studio, intitolato “Franchising: modernità e ripresa, il segno più su occupazione e lavoro” evidenzia come il settore continui a essere una notevole opportunità di sviluppo per i nostri mercati con un giro d’affari che si avvicina ai 24 miliardi di euro e una crescita di addetti del 4% (oltre 195.000). Non poco se si considera poi che sono il 25,6% i giovani tra i 25-35 anni che sono imprenditori in franchising.
Fra le categorie che trainano l’affiliazione spicca in modo particolare la ristorazione, che arriva complessivamente a quasi 2,5 miliardi di euro di fatturato (nel 2013 erano 2), 36.000 addetti (compreso il franchisee) e 3.800 punti vendita.
In netta crescita il comparto del benessere, salute, erboristerie, dietetica, estetica, parafarmaceutica che genera 270 milioni di fatturato (+25%).
Infine la Gdo e l’alimentare si confermano un successo, non solo dovuto ai grandi player del commercio moderno, tra i quali svettano i discount, ma anche per tutti quei formati di vendita che si stanno via via specializzando e affermando: negozi per celiaci, biologici, tipici regionali, pescherie, fruttivendoli…
Il settore del franchising è strategico per il commercio, visto che rappresenta 692.000 imprese di 95 diversi settori merceologici, garantendo continua innovazione e rafforzamento per il commercio in sede fissa.
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