Sono oltre 800.000 le attività commerciali e dei servizi di mercato sotto lockdown, che finalmente oggi, 18 maggio, possono alzare le saracinesche in tutto il Paese, pur con misure molto stringenti e limitative dal punto di vista del distanziamento sociale.

Tra bar e ristoranti si pensa saranno 7 su 10, quasi 160.000 esercizi, ad aprire, secondo le valutazioni di Fipe.

L’impatto sul mondo ristorativo è, anche in prospettiva, molto pesante. Un’indagine della stessa Fipe-Confcommercio, svolta sugli imprenditori, denuncia un crollo del 55% dei fatturati a fine anno, che si tradurrà in un minor impiego di personale, già a partire da domani. Secondo le stime il numero dei dipendenti calerà del 40%, con 377.000 posti di lavoro a rischio.

Confcommercio sottolinea, poi, che “una quota significativa delle imprese che sono rimaste ferme rientra nel settore del commercio, con ben 240.596, su circa 433.000 totali, e precisamente 72.000 realtà dell’abbigliamento e calzature, 14.000 punti vendita di mobili e più di 59.000 ambulanti non alimentari”. Da notare che, sempre oggi, ripartono i mercati, per esempio in Piemonte, Puglia, Lombardia, Trentino-Alto Adige…

Per quanto riguarda i servizi, le realtà sospese sono state 583.659, specie nella ristorazione e bar, con circa 280.000, dell’alloggio e ospitalità, 31.000 e nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento (73.523). Però le piscine e le palestre rimangono ferme ancora per una settimana, fino al 25 maggio.

Significativa anche la sospensione, che termina sempre oggi, di tutte le agenzie di viaggio, dei tour operator e dei servizi per la cura della persona, come estetisti, barbieri e parrucchieri (132.735).