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Il Parmigiano reggiano cresce di 9 punti e vara un piano da 11,6 milioni

Il Parmigiano reggiano cresce di 9 punti e vara un piano da 11,6 milioni
Il Parmigiano reggiano cresce di 9 punti e vara un piano da 11,6 milioni

Il Parmigiano reggiano cresce di 9 punti e vara un piano da 11,6 milioni

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Fabio Massi

Ottimi i primi dati delle vendite in Italia del Parmigiano reggiano, che, a gennaio, fanno segnare un rialzo dell’8,7 per cento.

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«Il 2023 sarà caratterizzato da grandi sfide legate alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente, che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie – commenta Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di tutela -. Il Piano regolazione offerta ci consente di intervenire tempestivamente, per assicurare la stabilizzazione delle condizioni di equilibrio di mercato, così da sostenere la filiera in un momento particolarmente delicato. Un modus operandi che è già stato premiato dai dati di inizio 2023, dati che segnano un netto divario con i principali competitor. Questo ci dà fiducia nell’affrontare un anno importante, in cui verrà commercializzato il picco di produzione più alto nella storia della Dop, quello del 2021, sapendo di avere strumenti e strategie all’altezza della sfida».

La stabilizzazione del mercato

Per questo il Consorzio di tutela ha varato un pacchetto di misure per la stabilizzazione del mercato. Il consiglio di amministrazione, considerando le mutate condizioni del mercato lattiero caseario con il crollo delle quotazioni del latte spot rispetto alla fine 2022, ha deliberato, per il 2023, l’aumento dello ‘sconto scolmatura’ (la compensazione economica agli allevatori che, in caso di sovrapproduzione, o di crisi, cedono, al di fuori della filiera, parte del latte in sovrappiù idoneo a produrre Parmigiano reggiano) nella misura massima prevista dell’80 per cento. Dunque, in termini assoluti, sarà riconosciuto uno sconto pari a 10 euro per ogni quintale “scolmato”, su un pari quantitativo soggetto a effettiva contribuzione aggiuntiva.

Come aumentano gli investimenti

Inoltre, è stato definito un piano straordinario per il sostegno dei progetti di sviluppo commerciale degli operatori, sia in Italia, sia nei mercati esteri, e dei caseifici produttori. Gli investimenti aggiuntivi, rispetto agli 8 milioni approvati durante l’Assemblea generale dei consorziati di dicembre, ammontano a 3,6 milioni di euro, portando quindi il totale per lo sviluppo a 11,6 milioni di euro.

Più in dettaglio è stato stanziato un budget di 1 milione mezzo di euro per le iniziative verso i canali Horeca, industria e normal trade. Un altro milione e mezzo è stato assegnato – con priorità per il ‘Prodotto di montagna’ e il 40 mesi – ai progetti rivolti ai canali della grande distribuzione, distribuzione organizzata, normal trade e industria. Altre misure riguardano, infine, la vendita diretta.

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