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Il mobile advertising cresce del 50 per cento
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Il mobile advertising cresce del 50 per cento
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Uno strumento sempre più cruciale, da conoscere e utilizzare, in grado di attrarre nuovi budget: questa la fotografia emersa dalla ricerca condotta da Iab Europe sul mobile advertising in Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito.
Il mobile advertising è stato tra i protagonisti dello scorso anno, come dimostra la crescita degli investimenti pubblicitari italiani, che nel 2014 hanno registrato un incremento del 50% con un valore di 290 milioni di euro, pari al 14,5% di tutto l’Internet adv.
Un’ulteriore conferma della crescita del mobile e della sua efficacia in termini strategici è rappresentata dai movimenti che stanno interessando i budget: il 55% degli investimenti su questo mezzo infatti proviene da spese che, negli anni passati, erano destinati ad altri media e ben il 30% è invece costituito da nuove risorse, stanziate appositamente per questo settore.
Dal punto di vista degli intervistati, tutti addetti ai lavori, la privacy è il vero aspetto da approfondire (47% delle risposte), seguita dalla pianificazione, con il 41%, e dalla “brand safety, con il 35 per cento.
Spiega Michele Marzan, vice presidente di Iab Italia. “Ottime performance, ma la ricerca ha evidenziato anche l’esistenza di barriere da superare: prima fra tutte la scarsa comprensione dei vantaggi del mobile adv da parte del cliente, seguita da una mancanza di integrazione nelle campagne a più ampio spettro e soprattutto di sistemi chiari di misurazione”.
Il mobile advertising è stato tra i protagonisti dello scorso anno, come dimostra la crescita degli investimenti pubblicitari italiani, che nel 2014 hanno registrato un incremento del 50% con un valore di 290 milioni di euro, pari al 14,5% di tutto l’Internet adv.
Un’ulteriore conferma della crescita del mobile e della sua efficacia in termini strategici è rappresentata dai movimenti che stanno interessando i budget: il 55% degli investimenti su questo mezzo infatti proviene da spese che, negli anni passati, erano destinati ad altri media e ben il 30% è invece costituito da nuove risorse, stanziate appositamente per questo settore.
Dal punto di vista degli intervistati, tutti addetti ai lavori, la privacy è il vero aspetto da approfondire (47% delle risposte), seguita dalla pianificazione, con il 41%, e dalla “brand safety, con il 35 per cento.
Spiega Michele Marzan, vice presidente di Iab Italia. “Ottime performance, ma la ricerca ha evidenziato anche l’esistenza di barriere da superare: prima fra tutte la scarsa comprensione dei vantaggi del mobile adv da parte del cliente, seguita da una mancanza di integrazione nelle campagne a più ampio spettro e soprattutto di sistemi chiari di misurazione”.
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