Presentati i risultati di una ricerca affidata a The Boston Consulting Group da Indicod-Ecr, l’associazione italiana che raggruppa 35mila aziende industriali e distributive operanti nel settore dei beni di largo consumo, e dell’Osservatorio CERMES-Federdistribuzione sulle liberalizzazioni in Italia.

Il settore del largo consumo è una realtà fondamentale dell’Economia italiana. È infatti del 4% l’incidenza sul Prodotto Interno Lordo italiano. È circa il 20% la quota delle spese di ogni famiglia italiana destinata all’acquisto di prodotti alimentari, cura casa e cura persona. Significativo anche il peso sull’occupazione: sono più di 800.000 le persone che lavorano nel largo consumo, di cui il 52% donne. Notevole anche la capillarità della filiera sul territorio: 30.000 punti vendita della distribuzione moderna, oltre 35.000 imprese, con una scelta tra migliaia di prodotti e marche.

“Un comparto oggi caratterizzato da forte concorrenza” ha dichiarato Giuseppe Brambilla di Civesio, Presidente di Indicod-Ecr e Amministratore Delegato del Gruppo Carrefour Italia “che, grazie anche alla continua innovazione, ad alti livelli di produttività, ai meccanismi della libera contrattazione, può garantire, giorno dopo giorno, un maggior contenimento dei prezzi per i consumatori, prodotti di qualità e servizi sempre migliori. Ma non basta. Le imprese del Largo Consumo, in questo momento di incertezza e di attesa della ripresa economica, suggeriscono alcune azioni che potrebbero stimolare la crescita dei consumi».

Consumi che in Italia da anni crescono molto lentamente (in linea con l’inflazione generale) e, per la prima volta, nel 2009 hanno manifestato una vera e propria contrazione in valore assoluto (-2,2%; solo in leggera ripresa nel 2010). Questo fenomeno è dovuto a quattro cause fondamentali, di cui tre di tipo strutturale -invecchiamento demografico, basso livello di occupazione femminile, aumento del peso delle spese obbligate a svantaggio di quelle discrezionali - e una di tipo congiunturale: la più grave recessione degli ultimi settant’anni.