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Il blocco dei Tir minaccia i punti di vendita
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Il blocco dei Tir minaccia i punti di vendita
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Italia in ginocchio per il blocco dei Tir: ai disagi per gli automobilisti si aggiungono le preoccupazioni delle imprese produttive e distributive. br />
Più degli altri Francesco Pugliese, direttore generale di Conad, ha lanciato l’allarme su una protesta che, cominciata in Sicilia con la rivolta dei “forconi”, si è estesa a tutta l’Italia e promette di durare almeno una settimana: “Il fermo degli autotrasportatori – ha dichiarato Pugliese agli organi di stampa – sta creando forti difficoltà nell’approvvigionamento dei punti di vendita, soprattutto per quanto riguarda i prodotti freschi. Chiediamo che il Governo si attivi immediatamente per trovare al più presto una soluzione”.
In effetti cominciano a scarseggiare generi come frutta e verdura, carne e latte e la cosa è tanto più preoccupante in quanto, come è noto, la logistica italiana è praticamente in mano al trasporto su gomma per una quota del 70-80%.
Ieri il Garante degli scioperi, oltre a minacciare sanzioni, ha chiesto al Governo di prendere in esame un provvedimento di precettazione. Del resto gli autotrasportatori, compresi i padroncini, non hanno nemmeno tutti i torti, assediati come sono da rincari dei carburanti, dei prezzi delle autostrade e delle assicurazioni. Un po’ di fiato è giunto dal pacchetto delle liberalizzazioni, ma il provvedimento, secondo la categoria, non basta a risolvere i problemi.
Intanto alcuni industriali, come Fiat, hanno dovuto rallentare i ritmi produttivi, saltando un turno, per la mancanza di componentistica.
Più degli altri Francesco Pugliese, direttore generale di Conad, ha lanciato l’allarme su una protesta che, cominciata in Sicilia con la rivolta dei “forconi”, si è estesa a tutta l’Italia e promette di durare almeno una settimana: “Il fermo degli autotrasportatori – ha dichiarato Pugliese agli organi di stampa – sta creando forti difficoltà nell’approvvigionamento dei punti di vendita, soprattutto per quanto riguarda i prodotti freschi. Chiediamo che il Governo si attivi immediatamente per trovare al più presto una soluzione”.
In effetti cominciano a scarseggiare generi come frutta e verdura, carne e latte e la cosa è tanto più preoccupante in quanto, come è noto, la logistica italiana è praticamente in mano al trasporto su gomma per una quota del 70-80%.
Ieri il Garante degli scioperi, oltre a minacciare sanzioni, ha chiesto al Governo di prendere in esame un provvedimento di precettazione. Del resto gli autotrasportatori, compresi i padroncini, non hanno nemmeno tutti i torti, assediati come sono da rincari dei carburanti, dei prezzi delle autostrade e delle assicurazioni. Un po’ di fiato è giunto dal pacchetto delle liberalizzazioni, ma il provvedimento, secondo la categoria, non basta a risolvere i problemi.
Intanto alcuni industriali, come Fiat, hanno dovuto rallentare i ritmi produttivi, saltando un turno, per la mancanza di componentistica.
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