La novarese Igor, re del gorgonzola con 2 milioni di forme prodotte all’anno su un totale nazionale di 4,7, rileva all’asta la concorrente Santi o, per meglio dire, ne acquista il nome e i marchi, visto che la fabbrica di Cameri (No) resterà in mano alle banche creditrici.

Santi è entrata nella procedura fallimentare nel 2014, non essendo riuscita a trovare, a partire dal 2012, anno di inizio dei problemi, un costruttivo piano di salvataggio. Igor, di proprietà della famiglia Leonardi, rilancerà il brand nella fascia alta.

Il leader, che esporta la metà della propria produzione, ha tutte le carte necessarie per rivitalizzare un ex concorrente con 120 anni di tradizioni.

Lo spiega, all’agenzia Ansa, l’amministratore delegato, Fabio Leonardi: "Abbiamo appena ampliato il nostro stabilimento e a settembre 2018 saremo in grado di raddoppiare la produzione. Sotto il marchio Santi metteremo la nostra produzione di alta gamma, come il Gran Riserva che produciamo in 2 stabilimenti artigianali".

Fondata nel 1935 a Mezzomerico, sulle colline novaresi, Igor ha trasferito nel 1996 la propria sede nello stabilimento di Cameri. Negli ultimi anni sono stati realizzati 4 ampliamenti che hanno interessato i diversi reparti produttivi. Inoltre, sono stati acquisiti 3 storici caseifici artigianali: Ballarini, Clin e Pal di Prato Sesia.

A maggio 2015 è stato avviato il quinto ampliamento dell’impianto di Cameri che ha portato, con uno step finale di 22 milioni di investimenti, soprattutto nella digitalizzazione, a 50.000 mq lo spazio dedicato alle diverse fasi produttive.

Igor, con un fatturato 2017 di circa 150 milioni, ha una quota del 45% nel mercato mondiale del Gorgonzola ed è attiva in tutti i continenti e in nazioni come Usa, Cina, Sudafrica. Oltre al famoso Gorgonzola e ad altri 'blue cheese', come il ‘Blu di capra Igor', il gruppo produce mascarpone, mozzarella, Grana Padano, Taleggio Dop, Provolone, Fontal.

I dati della produzione di Gorgonzola

Le cifre chiave di Igor