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I francesi di Casino dicono addio alla Svizzera
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I francesi di Casino dicono addio alla Svizzera
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L’accetta si è abbattuta questa volta sull’ipermercato Casino di Lancy, vicino a Ginevra che ha chiuso i battenti durante le vacanze pasquali, dopo appena tre anni di attività. br />
L’episodio rientra in un più ampio disegno di abbandono della Confederazione da parte del noto gruppo francese. Disegno obbligato, peraltro, visto che il 22 marzo sono stati messi in liquidazione 11 superfici della controllata Magro, la cui rete abbraccia 8 iper, 2 super e un cash and carry.
La ragione della caduta è legata, fra l’altro, alla massiccia concorrenza dei discounter, fra i quali spicca il più duro di tutti, il tedesco Aldi, che tramite Aldi Suisse sta portando avanti un interessante piano di inaugurazioni che punta su format di grandi dimensioni, ossia intorno ai 1.000 mq.
La strategia del big germanico prevede, nella Confederazione elvetica, parecchi strappi alla regola ferrea di questa tipologia, ovvero poche spese di marketing. Invece Aldi Suisse, oltre a prezzi ottimi, vuole dire anche pubblicità televisiva, convenzioni con strutture terze, come i grandi alberghi, servizio di acquisto di skypass, moltissimi alimenti biologici e una capillare presenza sul web e sui social.
Inoltre, secondo i commentatori locali, Magro avrebbe importato direttamente dalla Francia la formula di Casino, senza declinare l’assortimento in senso locale, sia dal punto di vista dei prodotti che dei prezzi, che qui sono decisamente più bassi a causa, appunto, dell’effetto calmiere imposto dalla presenza dei grandi discounter di derivazione germanica. Per non parlare della forza del franco svizzero rispetto all’euro, una forza che si ripercuote ovviamente sui margini di profitto.
L’episodio rientra in un più ampio disegno di abbandono della Confederazione da parte del noto gruppo francese. Disegno obbligato, peraltro, visto che il 22 marzo sono stati messi in liquidazione 11 superfici della controllata Magro, la cui rete abbraccia 8 iper, 2 super e un cash and carry.
La ragione della caduta è legata, fra l’altro, alla massiccia concorrenza dei discounter, fra i quali spicca il più duro di tutti, il tedesco Aldi, che tramite Aldi Suisse sta portando avanti un interessante piano di inaugurazioni che punta su format di grandi dimensioni, ossia intorno ai 1.000 mq.
La strategia del big germanico prevede, nella Confederazione elvetica, parecchi strappi alla regola ferrea di questa tipologia, ovvero poche spese di marketing. Invece Aldi Suisse, oltre a prezzi ottimi, vuole dire anche pubblicità televisiva, convenzioni con strutture terze, come i grandi alberghi, servizio di acquisto di skypass, moltissimi alimenti biologici e una capillare presenza sul web e sui social.
Inoltre, secondo i commentatori locali, Magro avrebbe importato direttamente dalla Francia la formula di Casino, senza declinare l’assortimento in senso locale, sia dal punto di vista dei prodotti che dei prezzi, che qui sono decisamente più bassi a causa, appunto, dell’effetto calmiere imposto dalla presenza dei grandi discounter di derivazione germanica. Per non parlare della forza del franco svizzero rispetto all’euro, una forza che si ripercuote ovviamente sui margini di profitto.
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