Fischio d’inizio per Fruit logistica 2023, che si svolgerà da domani, 8 febbraio, fino a venerdì 10 a Berlino. Gli espositori italiani sono oltre 450 su un totale vicino ai 2.600 e costituiscono circa un sesto delle aziende. Altre 40 nostre imprese hanno aderito alla collettiva ‘Italy’, coordinata da Cso, con il supporto di Fruitimprese (Associazione nazionale imprese ortofrutticole) e di Italia ortofrutta, l’unione che rappresenta le Op.

Nell’edizione 2022 gli espositori presenti a Berlino sono arrivati da 87 Paesi, la superficie totale ha raggiunto 112 mila mq, mentre i visitatori specializzati sono stati 40.661.

I 'tavoli' di riflessione

La fiera si svolge in un momento particolare. Mentre il settore si riprende dalla pandemia, nuove sfide come l'inflazione, le carenze energetiche, la guerra in Ucraina e il cambiamento climatico formano un cocktail veramente tossico.

Per questo il salone offre eventi e sessioni tematiche che delineano i punti di forza, ma anche di debolezza, a partire da Fresh product forum, un luogo in cui discutere le principali questioni: dalla sostenibilità ambientale alla sicurezza della catena di approvvigionamento, dalla carenza di manodopera alle turbolenze valutarie, dalle fonti energetiche alla spesa dei consumatori.

Molto interessante Future Lab, che porta in primo piano l’incredibile bagaglio di studi e sperimentazioni che la scienza può offrire per i prodotti ortofrutticoli freschi. La ricerca, infatti, è il più valido aiuto per superare molti grandi ostacoli. L’evento presenta, fra l’altro, gli agrumi resistenti alle malattie, la decodifica del genoma completo della patata e una macchina che testa il grado di dolcezza della frutta senza nemmeno toccarla.

Collegato al Future Lab è Tech Stage che permette di sperimentare oggi la tecnologia di domani e le innovazioni in campo: dalla tecnologia di lavorazione ai metodi di coltivazione, alla tecnologia delle serre e ai sistemi di irrigazione, che hanno un impatto determinante sulle rese.

Il 10 febbraio, Tech Stage diventerà il palcoscenico per le start-up e lo smart farming. Giovani aziende e innovatori illustreranno i propri modelli di business, valutando le nuove tecnologie e le loro visioni sul futuro del settore. Gli argomenti all’ordine del giorno sono agricoltura digitale, robotica mobile autonoma, gestione della catena di approvvigionamento, prossima generazione di agricoltura verticale, funzionamento e applicazioni dei droni, software di controllo qualità.

Tra inflazione e crisi dei consumi

Ma il mercato scricchiola. Secondo il report, aggiornato a settembre 2022, dell’Osservatorio di mercato di Cso Italy i consumi ortofrutticoli delle famiglie italiane sono scesi a 4,2 milioni di tonnellate, contro gli oltre 4,5 dello stesso periodo del 2021, pari all’8% in meno. Stessa percentuale in valore assoluto, ma con segno invertito, +8%, quella che descrive l’aumento dei prezzi medi di acquisto.

Da ben undici mesi consecutivi gli acquisti, a volume, sono inferiori all’omologo mese dell’anno precedente. Sottolinea Daria Lodi, esponente dell’Osservatorio di mercato: «A settembre gli acquisti rilevati dal panel di GfK Italia si attestano a 509 mila tonnellate, circa 55 mila in meno di settembre 2021. Si tratta di un - 10%, con un tasso di decrescita del 3% annuo in cinque anni”.

Concentrando l’analisi sull’inflazione si osserva che, a settembre 2022 i prezzi di acquisto delle referenze ortofrutticole sono aumentati del 10% rispetto a settembre 2021, in linea con l’inflazione registrata nel periodo.

Per macro aggregato il consumo di frutta è in discesa del 7% in confronto allo stesso periodo del 2021. E allungando il paragone lungo la serie storica, il differenziale, in un lustro, è negativo per 14 punti. Andamento opposto per il prezzo: dopo un biennio di sostanziale stabilità, nel corso del 2022 l’importo unitario per la frutta è salito del 4 per cento.

La componente ortaggi evidenzia una criticità ancora più importante: contrazione dei volumi rispetto allo stesso periodo del 2021 pari al 10% e forte incremento dei prezzi, con un dato medio del 13% in più rispetto al cumulato di gennaio-settembre 2021.