Parte oggi, presso la Fiera di Parma, la XVII edizione di Cibus. Una quattro giorni per il business, ma anche per le idee. La domanda di tutti è questa: basterà l’export a colmare i vuoti lasciati dalla crisi interna, con un alimentare che, a febbraio, perdeva, secondo i dati Istat, ancora un punto percentuale negli acquisti degli italiani?

Sembra proprio di sì, almeno in attesa che i segnali presenti di ripresa si consolidino e diventino più leggibili.

A rispondere sarà Federalimentare, che aprirà i convegni con una dettagliata fotografia sullo stato dell’arte e che terrà qui anche la propria Assemblea annuale. Questi i primi dati. Nel 2013 il fatturato totale – dovuto a 6.845 imprese con oltre 9 addetti -  ha raggiunto, i 132 miliardi, in crescita dell’1,5%. Se la produzione ha perso lo 0,7%, gli addetti si sono mantenuti costanti, su un organico totale di 385.000 persone. L’export (26,2 miliardi) ha guadagnato il 5,8% in valore e il saldo è stato positivo per poco meno di 12 punti.

Anche sotto il profilo dell’affluenza Cibus parte sotto buoni auspici, con un numero record di espositori (oltre 2.600) e con tante aziende che tornano in fiera dopo anni di assenza e un gran numero di nuovi prodotti che saranno presentati per la prima volta nelle giornate fieristiche.

Le innovazioni in vetrina riguardano specialmente 4 aree: biologico, salutistico, prodotti per la cucina in casa e varie, dove le varie comprendono gli alimenti di punta del mangiare italiano, dalla panetteria, all’olio d’oliva, al lattiero-caseario. In quest’ultimo settore verrà presentata anche una nuova Dop: il formaggio Puzzone di Moena (Consorzio Trentino).