Se si esclude aprile che ha avuto un trend anomalo per l’effetto della Pasqua posticipata rispetto all’anno scorso, tutti i mesi del 2011 hanno avuto variazioni nulle o negative rispetto al 2010: complessivamente le vendite sono calate dello 0,4%, coinvolgendo in egual misura tutte le formule distributive.
I prodotti del settore non alimentare dimostrano una dinamica tendenziale peggiore rispetto alla media (-0,7% nel periodo gennnaio-giugno 2011 rispetto ad una media complessiva di -0,4%), a testimonianza di come la perdita oggettiva di potere d’acquisto delle famiglie e le preoccupazioni per il futuro stiano frenando o rimandando gli acquisti importanti o non strettamente necessari come gli alimentari.
“Purtroppo anche i dati più recenti che abbiamo a disposizione da parte delle nostre aziende associate non fanno prevedere niente di buono – continua Cobolli Gigli -. Agosto sarà ancora con vendite in calo, soprattutto per quello che riguarda il non food, per il quale segnaliamo un trend negativo rispetto ad agosto 2010 tra il 10 e il 15%”.
“Con questa dinamica dei consumi la crescita diventa un miraggio e senza crescita tra qualche mese saremo costretti a rivedere i conti e a pensare a nuove misure – conclude il Presidente di Federdistribuzione -. Dopo una manovra finalizzata al pareggio di bilancio bisogna quindi puntare con decisione alla crescita, finalizzando da parte dello Stato e degli enti locali i principi di liberalizzazioni contenuti negli ultimi provvedimenti e impostando una riforma fiscale che, puntando sulla lotta all’evasione e non sull’aumento dell’Iva, trovi le risorse per abbassare la tassazione a famiglie e imprese”