Nella giornata di ieri si è svolta l’XI Giornata Nazionale di Raccolta del Farmaco, un’iniziativa nel corso della quale è emerso che sono sempre di più gli italiani che si rivolgono alle istituzioni benefiche perché non possono più permettersi i farmaci da banco, ovvero quelli non rimborsati dalla Stato. Un dato che è stato ripreso da Federconsumatori per denunciare la battuta d’arresto sul fronte delle liberalizzazioni nel settore farmaceutico. L’associazione dei consumatori definisce in tal senso il ruolo delle parafarmacie e dei corner della salute all’interno della grande distribuzione come «importante e fondamentale». Secondo i dati della II Indagine Nazionale sulla vendita dei farmaci da banco nelle farmacie, parafarmacie e corner della grande distribuzione organizzata, realizzata dal Centro Ricerche Economiche, Educazione e Formazione della Federconsumatori Nazionale, la possibilità di vedita di prodotti otc all’interno delle grandi superfici a livero servizio ha consentito notevoli risparmi ai consumatori, con una riduzione della spesa pari, in media, al -8,3% nelle parafarmacie e al -14,2% nei corner della salute presenti in Gdo. Tutti dati confermati anche da altre ricerche e indagini. Invece di proseguire su questa strada, estendendo anche la vendita dei farmaci di fascia C attraverso tali canali, le scelte del Governo sembrano andare in direzione opposta (la proposta di legge è in discussione al parlamento). Oltre alla voce delle associazioni dei consumatori, però, non sarebbe male sentire chiara e forte anche quella dei retailer, una volta tanto uniti per fare valere diritti che farebbero bene, oltre che alle tasche dei cittadini, alle vendite della distribuzione moderna.