Secondo i dati Istat le famiglie italiane destinano 6.570 euro all’anno alla spesa, ma cambiare le proprie abitudini è un’ottima strategia per alleggerire il carrello e arrivare a risparmiare anche più di 1.700 euro nei dodici mesi. Lo dimostra l’inchiesta di Altroconsumo, che, questa volta, ha effettuato il monitoraggio dei prezzi lungo l’intero anno, considerando tutto l’assortimento di ogni catena nelle 1.813 indagate: alimenti, cura della casa e della persona e cibo per animali. La ricerca ha coinvolto 1.869 ipermercati e supermercati e 194 discount su tutto il territorio nazionale.

Considerando un paniere composto da tutti i prodotti, si aggiudica il primo posto, nei super e iper, Famila, mentre, fra i discount, si staglia, in prima posizione, Aldi, seguito da Eurospin e MD. L’insegna più conveniente nella nuova classifica, dedicata al bio, è Dok.

Altroconsumo ha poi valutato la convenienza immaginando tre tipi, teorici, di carrello: solo marche, solo private label e solo prodotti economici. Nel primo caso il più conveniente è Ipercoop, a pari merito con Esselunga.

Per quanto riguarda le Mdd troviamo, in testa, Dok, diffusa specialmente al Sud Italia, e al secondo Conad.

Passando ai primi prezzi si collocano, in pole position ed ex equo, 4 catene: Aldi ed Eurospin, per il secondo anno di fila, insieme a MD e Penny Market.

Infine, comprando solo bio, al primo posto troviamo Dok, seguita da Famila e Todis.

Per area geografica primeggiano le città del Triveneto, presenti in 10 posizioni nelle prime 13 della graduatoria. Tuttavia, la località in cui si riscontra la maggiore convenienza è Milano, dove i cittadini, grazie a una robusta concorrenza, possono risparmiare fino a 1.769 euro.

Parlando di punti vendita, invece, il negozio più economico è Conad City Spesa Facile di Pordenone, nucleo urbano in cui si riesce a ottenere un risparmio di circa 1.100 euro.

Infine l’associazione ha indagato l’effetto Covid: dalle rilevazioni emerge che i prezzi della Gdo hanno subito particolari variazioni durante il lockdown, pari al +4-5%, con punte del +9% per i detergenti.

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