Dreamfarm - la startup che piace a Mutti e Cagnin - raccoglie 5 milioni di euro
Dreamfarm - la startup che piace a Mutti e Cagnin - raccoglie 5 milioni di euro
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di Luca Salomone
Una startup in cui hanno già investito, nel 2021, Francesco Mutti, proprietario e Ad dell’omonimo gruppo e Giampaolo Cagnin, vulcanico imprenditore e fondatore di Italiana ingredienti, Campus e Hi-Food, i quali porteranno alla società – fondata a Sala Baganza (Parma) da Maddalena Zanoni e Mattia Sandei, cui si è aggiunto recentemente Giovanni Menozzi nel ruolo di Ceo - tutta la propria esperienza nel settore alimentare.
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Stiamo parlando di Dreamfarm che, dopo 2 anni di ricerca e sviluppo e un processo brevettato, ha creato la prima (e unica) alternativa vegetale alla mozzarella in liquido di governo. Nei primi mesi di vendita il prodotto ha conquistato l’interesse dei consumatori, del retail, del food-service e dei media.
Obiettivo: 10 milioni di euro
E così la startup dei prodotti plant based sostitutivi dei formaggi, che ha ricevuto, per la propria alternativa alla mozzarella, il Nutriscore (di livello A), etichetta tanto discussa in Italia, quanto popolare e diffusa in altri Paesi, ha ricevuto e raccolto un round finanziario di 5 milioni di euro. E ora punta ai mercati esteri a partire dal Belgio e a un fatturato di 10 milioni di euro.
L’investimento – si legge in una nota - è già servito a realizzare un innovativo impianto produttivo presso la sede, dotato di tecnologie specifiche volte a ottimizzare il processo di lavorazione.
Il lancio ufficiale dei primi due prodotti, appunto una “mozzarella” e uno spalmabile, è avvenuto in maggio. Entrambi sono stati creati partendo dalla fermentazione della mandorla, tramite colture proprietarie e costituiscono solo l’inizio di un ampliamento dell’offerta.
«L’alternativa Dreamfarm alla mozzarella è un prodotto con meno dell’1% di grassi saturi e che pertanto si rivolge a quella grande fascia di consumatori sempre più attenta agli aspetti legati alla sostenibilità e al profilo nutrizionale, ma che non vogliono rinunciare alla bontà di un prodotto tipicamente italiano. Da parmigiano di nascita - commenta Giovanni Menozzi - è un sogno avere la possibilità di creare proprio qui una realtà come questa e avere, nella compagine sociale, imprenditori di questo calibro. Il settore è in grande crescita e siamo convinti di poter dire la nostra a livello mondiale».
Ventidue milioni di consumatori
Secondo un’analisi di settore, condotta da Unione italiana food su varie fonti, gli italiani che consumano abitualmente prodotti a base vegetale sono 22 milioni e la domanda è in continua ascesa.
Due persone su 3 (64,3%) li portano in tavola almeno una volta al mese (e 1 su 4 almeno una volta la settimana) e il 25% di chi ancora non li acquista dice che lo farà presto.
Nel 2022, secondo i dati di Astra ricerche, a fronte di un incremento complessivo delle confezioni vendute pari a quasi a 3 punti percentuali, spiccano gli incrementi a volume (a due cifre) di burger e piatti pronti, il +2,6% messo a segno da gelati e dessert e la tenuta delle bevande vegetali (+0,4%).
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