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Coop Italia, un esercizio di stabilità. Le private label intanto...

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Coop Italia, un esercizio di stabilità. Le private label intanto...

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Redazione

Il 2021 di Coop e delle cooperative associate si chiude all’insegna della stabilità.

Il giro d’affari complessivo è di 14,3 miliardi (13,2 per la sola parte retail), identico al dato 2020, la quota di mercato Gdo del 12,5%, l’occupazione di 56.000 dipendenti.

Sale, al 34% la quota di donne in ruoli direttivi. Il prodotto a marchio raggiunge i 3 miliardi di euro con un’incidenza del 30% sul totale vendite.

Non cambia il dato della base sociale: oltre 6,4 milioni di soci (più di un quarto delle famiglie italiane è proprietaria delle 78 cooperative associate), con una prevalenza di donne. CoopVoce, l’operatore di telefonia mobile, sfiora i 2 milioni di clienti.

Il commento di Marco Pedroni

Sono i principali numeri emersi durante l’assemblea di bilancio di Coop Italia. «In un anno tutto è cambiato. Avevamo chiuso il 2020 contrassegnato dalla pandemia e dal lockdown e, fino a prima dell’estate, guardavamo con speranza al futuro. Poi le difficoltà, ulteriormente acuite da una guerra poco lontano da noi di cui non conosciamo gli esiti. – commenta Marco Pedroni presidente di Coop Italia e di Ancc-Coop (Associazione nazionale cooperative di consumatori) –. Già l’anno scorso Coop ha deciso di investire sul proprio prodotto a marchio volendo estendere l’offerta e così garantendo accessibilità di prezzo e, al tempo stesso, qualità e trasparenza ai propri soci e consumatori, elementi tanto più necessari in una congiuntura così avversa, con un’inflazione che rischia di toccare il 10% nel 2022. Coop ha contenuto finora gli aumenti, ma è prevedibile che l’inflazione aumenterà; il prodotto a marchio rappresenta anche da questo punto di vista un presidio di garanzia».

Focus sulle Mdd

Per Coop, infatti, il 2021 è stato l’anno di avvio del piano di riposizionamento che porterà a scaffale circa 5.000 nuovi prodotti a marchio proprio (fra proposte inedite, riformulazioni e cambi di packaging), i quali innoveranno l’offerta del 50%, sia andando a coprire interi segmenti di mercato, un tempo non frequentati dalla Mdd, sia ampliando significativamente le gamme già in essere.

Già a fine 2021 sono approdati nei punti vendita i nuovi “rossi” (la linea di pomodori e derivati), mentre ora sono entrati i prodotti per la prima colazione, per totale iniziale di più di 700 referenze. E il progetto prosegue, con l’obiettivo di arrivare a regime nei prossimi 20 mesi.

L'utile torna in positivo

Sul versante delle performance economiche, sempre nell’esercizio del 2021, tutte le grandi e medie cooperative raggiungono il pareggio, o vi si avvicinano significativamente. L’utile d’esercizio aggregato torna positivo, dopo 4 anni, e risulta pari a mezzo punto percentuale sulle vendite, mentre l’Ebitda complessivo si approssima al 5 per cento.

Il patrimonio netto sale 6,6 miliardi di euro mentre il prestito sociale si avvicina a 7,9 miliardi con oltre 1 milione di soci prestatori a cui le cooperative hanno distribuito 22 milioni di interessi.

L’assemblea di bilancio, infine, ha riconfermato il Consiglio di amministrazione: Marco Pedroni presidente, Antonio Bomarsi vicepresidente e Maura Latini amministratrice delegata.

Leggi anche: Al via la rivoluzione dei prodotti a marchio

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