Consumi: l'Italia s'è desta, secondo Confcommercio
Consumi: l'Italia s'è desta, secondo Confcommercio
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Il carrello della spesa si appesantisce a luglio dello 0,4% rispetto a giugno e del 2,1% tendenziale, la variazione più elevata degli ultimi cinque anni.
I dati degli ultimi mesi confermano il miglioramento della domanda, sostenuta in larga parte da un nuovo ciclo di acquisti di beni durevoli. Lo afferma l’indicatore dei consumi Confcommercio (ICC)
La crescita dell’ICC si inserisce in un contesto in cui quasi tutti gli indicatori cominciano ad assumere un’intonazione positiva, consolidando la tendenza alla ripresa dell’economia che, seppure non ha assunto dimensioni particolarmente sostenute, appare oggi meno fragile rispetto a qualche mese fa.
“Tale percezione – si legge nella nota della Confederazione - si è riflessa sul clima di fiducia delle famiglie, stabile su valori storicamente elevati. Più prudente appare l’atteggiamento delle imprese, che segnalano ad agosto una contenuta riduzione del sentiment complessivo, dinamica che ha attenuato la tendenza al recupero rilevata nel bimestre precedente”.
Dopo un semestre di ripresa dell’attività economica, emergono segnali incoraggianti nel mercato del lavoro. A luglio, per il secondo mese consecutivo, gli occupati, valutati al netto dei fattori stagionali, hanno mostrato un aumento in termini congiunturali (+44.000 unità).
Questa dinamica, non particolarmente sostenuta, appare più favorevole se si guarda al complesso dei primi sette mesi dell’anno, in cui si rileva una crescita degli occupati, nei confronti dell’analogo periodo del 2014, di 181.000 unità.
Sempre nel mese di luglio favorevoli indicazioni si riscontrano anche dalla disoccupazione, con un calo delle persone in cerca di occupazione di 143.000 unità rispetto a giugno. Anche in questo caso, se si analizzano le dinamiche rilevate nei primi sette mesi dell’anno, la situazione appare più favorevole, con una riduzione dei disoccupati, rispetto all’analogo periodo del 2014, di 217.000 unità.
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