Insomma Plasmon gongola, come si vede dal comunicato ufficiale emesso nel tardo pomeriggio di ieri. E’ questo il secondo round di una battaglia cominciata alcune settimane fa e che, in un primo momento, è sembrata risolversi nella vittoria della multinazionale parmense, la quale aveva ottenuto un provvedimento di urgenza del Tribunale di Milano che, l’8 dicembre, aveva sospeso la campagna, campagna che metteva a confronto alcuni prodotti per bambini e alcune alimenti di casa Barilla, sottolineandone i difetti per quanto concerne i contenuti di pesticidi e micotossine (vedi DM dell’1 dicembre ).
I giudici milanesi avevano rilevato in sostanza che non si possono paragonare alimenti in sé diversi, perché destinati a target differenti: adulti o ragazzi e bambini.
Ma il Giurì ha visto la questione in modo differente. Cosa succederà in pratica? L’immagine pubblicitaria sarà modificata e la scritta “pasta per bambini” che compare al di sopra della confezione delle Pennette Plasmon diventerà “pasta per bambini con meno di 3 anni”. Inoltre il claim Barilla riportato sulle confezioni di Piccolini (“A mangiare bene si comincia da piccoli”) sarà eliminato entro 90 giorni. Da Parma la modifica era già stato promessa prima di questo scontro pubblicitario, ma non era mai stata concretizzata nei fatti.
Al di là di tutto la Sentenza del Giurì farà storia. Finora la comparativa, pure ammessa in Italia con il Dlgs 145/2007, non aveva mai raggiunto tanta aggressività, ma si era limitata a blandi confronti, a volte senza nemmeno fare il nome dei concorrenti. Stiamo andando verso un’americanizzazione dell’advertising?