Cesena Fiera raddoppia il giro d'affari
Cesena Fiera raddoppia il giro d'affari
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Lo sviluppo di Macfrut fa bene al bilancio di Cesena Fiera.
Il fatturato della public company (40% capitale pubblico e 60% privato) quest’anno ha toccato 5 milioni e 326.000 euro, con un utile lordo di 234.000 e un utile netto di esercizio di 160.000. Positive anche le prospettive del 2020 per il quale si prevede un ulteriore incremento di fatturato e utile.
Allargando lo sguardo nell’arco temporale degli ultimi 5 anni, la società ha registrato una crescita costante che ha portato quasi al raddoppio del giro d’affari, passato da 2,8 milioni di euro nel 2014, agli attuali 5,3 milioni. Nello stesso arco temporale, bene anche la redditività, con un utile netto annuo superiore ai 150.000 euro.
Tutto questo è stato possibile grazie alla crescita di Macfrut, fiera internazionale dell’ortofrutta, che genera circa l’80% del fatturato e dei margini della società.
Lo spostamento nel moderno quartiere fieristico riminese ha comportato non solo una costante crescita della manifestazione, ma anche una ricaduta in termini di benefici economici sul territorio cesenate.
Tanto che Cesena Fiera ha effettuato, nel quinquennio, investimenti autofinanziati sul quartiere fieristico di Pievesestina, a nord ovest di Cesena, per 4,5 milioni di euro. Oggi la città è così dotata di una moderna struttura che, nel 2019, ha ospitato 25 rassegne, e di un centro congressi che ha accolto oltre 100 eventi.
“Questi risultati sono frutto di una strategia che tiene insieme la doppia anima di Cesena Fiera – spiega Renzo Piraccini, che presiede l’ente fieristico –, che ha un’anima globale, con Macfrut e una locale, con solide radici nel territorio cesenate, il quale beneficia di questa crescita”.
Gli interventi di miglioramento del quartiere fieristico non finiscono qui, dal momento che, nel 2020, sono previste ulteriori azioni di grande rilevanza per l’estetica e la fruibilità, tra le quali la realizzazione di un impianto fotovoltaico da circa 90Mw, in aggiunta a quello esistente, per sfruttare le potenzialità offerte dal tetto dei padiglioni e con la possibilità di ridurre in modo significativo il costo al kw, attraverso l’autoproduzione di energia elettrica.
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