Se da varie fonti giungono notizie abbastanza coerenti su una campagna natalizia che dovrebbe fare segnare ancora qualche spunto negativo nella nostra Italia, le cose vanno ben diversamente negli Usa.

A dare la prima fiammata è stato il Black Friday (25 novembre), ossia il primo venerdì dopo il Giorno del Ringraziamento, in cui, per tradizione, i negozi vendono tutto a prezzi scontatissimi, con risvolti tragicomici, come le file notturne in attesa dell’apertura e le risse che si scatenano fra consumatori. Quest’anno addirittura una dolce signora ha pensato bene di inondare i propri contendenti con lo spray al peperoncino, per aggiudicarsi i bocconi migliori.

Aneddoti a parte è andata alla grande e il week-end di svendite ha macinato 52 milardi di dollari, in crescita del 16% sull’anno prima, con una frequenza di visita aumentata del 7% e un totale di consumatori movimentati che ha toccato i 226 milioni di persone (212 nel 2010), con uno scontrino medio di poco inferiore ai 400 dollari.

Buono anche il trend del Cyber Monday (28 novembre), cioè il lunedì in cui gli operatori dell’e-commerce si lanciano in promozioni di ogni tipo: 5,9 miliardi (+33%), che sono contenuti nel ragguardevole fatturato di 24,6 miliardi messo insieme dal primo novembre al 9 dicembre, con un segno positivo di 15 punti.

Il bello è che i supersaldi hanno dato il via a un circolo virtuoso per cui, le vendite non sono più scese. Addirittura l’e-commerce, sta continuando a macinare, anche mentre scriviamo, tassi di due cifre.

Secondo il Dipartimento del Commercio, infine, il retail nel terzo trimestre ha chiuso con un rialzo del 2,3% sul corrispondente, il tasso più elevato da inizio anno.