Assolatte: formaggi duri che passione
Assolatte: formaggi duri che passione
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Continua la passione – e anzi, diventa sempre più accesa – fra gli italiani e i grandi formaggi duri tipici del nostro Paese.
Nell’ultimo anno le vendite di Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Pecorini e formaggi stagionati nazionali sono aumentate sia a valore che a volume, portando a livelli record quello che è il segmento più importante del nostro mercato caseario. A dirlo è Assolatte, sulla base delle elaborazioni condotte da Iri sul totale della Gdo italiana: nell’anno terminante ad agosto 2019, le vendite di formaggi duri sono aumentate del 4,4% a volume rispetto ai 12 mesi precedenti, arrivando a sfiorare le 36.000 tonnellate.
Ancora meglio, aggiunge Assolatte, la performance a valore: +5,7% sull’anno mobile precedente. Il che porta il mercato dei formaggi duri ad avvicinarsi al record dei 550 milioni di euro di giro d’affari nella distribuzione moderna.
A crescere sono stati tutti i segmenti di questo articolato mercato. Ha guadagnato il 3,7% a valore e il 2,3% a volume il mercato dei grattugiati, il più rilevante sia in termini di volumi (69,4% di quota sul totale) sia in termini di giro d’affari (64,8% di quota).
A trainare le vendite è stato l’indubbio contenuto di servizio dei grattugiati, già pronti per l’uso, abbinato alla convenienza di prezzo e all’ampia offerta di varianti, mix e formati proposti dalle aziende casearie.
Il fenomeno dell’ultimo anno, però, sottolinea Assolatte, è stato il boom degli altri formati, che conferma la passione degli italiani per i formaggi duri e l’interesse a “esplorarli” in tutte le loro varianti.
Il trend più brillante è stato quello dei formaggi duri in scaglie: un segmento che vale più di 13 milioni di euro e che, in un anno, ha visto crescere le vendite del 15,3 a valore e del 13,9% a volume, anche grazie agli investimenti delle aziende casearie per ampliare l’offerta e aumentare la disponibilità a scaffale.
Crescita a due cifre anche per i formaggi duri venduti in pezzi, un segmento da oltre 142 milioni di euro, aumentato nell’ultimo anno dell’+11,8% a valore e del +13,8 a volume.
A completare lo scenario di mercato ci sono i bocconcini, un formato che “vale” più di 37 milioni di euro e che, dice Assolatte, nell’anno finito ad agosto 2019, ha registrato un +0,1% a valore.
Assolatte ha voluto “disegnare” anche la mappa geografica dei fan di questi prodotti. Ne è emerso che il mercato è fortemente polarizzato dalle regioni del Nord-Ovest: quasi il 42% delle vendite di formaggi duri, sia a volume che a valore, si deve agli abitanti di Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia.
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