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Via a Cibus 2022. Vacondio (Federalimentare): serve un nuovo recovery plan

Via a Cibus 2022. Vacondio (Federalimentare): serve un nuovo recovery plan
Via a Cibus 2022. Vacondio (Federalimentare): serve un nuovo recovery plan

Via a Cibus 2022. Vacondio (Federalimentare): serve un nuovo recovery plan

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Emanuele Scarci

di Emanuele Scarci

“È evidente a tutti che abbiamo bisogno di un altro recovery plan, perché ogni singolo Paese da solo non ce la fa.

La prima pandemia faceva morire le persone, questa fa morire le aziende”. Lo ha detto Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare nel corso della prima giornata della 21esima edizione di Cibus, a Parma. “Credo - ha aggiunto Vacondio - che il governo abbia fatto tanto, ma non abbastanza con il Decreto Aiuti. E’ evidente che 200 euro per le famiglie meno abbienti sono pochi e che il 20% di credito di imposta per le aziende energivore non è abbastanza: gli aumenti sono arrivati al 400%”.

Secondo il presidente di Federalimentare, un problema per il settore deriva dal reperimento delle materie prime: «Ora c'è il blocco del porto di Shanghai e questo implica un ulteriore aumento dei prezzi perché non girano le navi, i container sono fermi e in una logica di domanda e offerta è evidente che torneranno ad aumentare. Non c'è singolo Paese in grado di farcela da solo”.

Cibus, la fiera internazionale dell'agroalimentare, organizzata da Fiere di Parma e Federalimentare, terrà banco fino al 6 maggio. Partecipano oltre 3 mila espositori e sono attesi 70 mila visitatori. Nel 2021 l’agroalimentare tricolore ha registrato un export di 52 miliardi. A Cibus, sono in esposizione circa mille nuovi prodotti pronti al lancio sul mercato. I trend generali sono prodotti attenti a salute e benessere, gusto e nuove combinazioni di ingredienti, e poi territorialità e packaging sostenibili. I prodotti più innovativi sono esposti in fiera nell’area “Cibus Innovation Corner”.

Prevale l’ottimismo

“Inauguriamo Cibus con sufficiente ottimismo per il 2022 – ha detto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli -. Certo, le difficoltà ci sono, dovute anche al conflitto ucraino e all'aumento dei costi, soprattutto dell'energia. Il governo sta facendo tutto quello che deve fare sulla parte interna per sostenere tutti i settori produttivi ed è importante che la Ue non retroceda da quella volontà di stare assieme che ha caratterizzato il modo in cui abbiamo affrontato la pandemia".

Dal suo canto, il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano ha sottolineato che “Cibus è il principale appuntamento fieristico dedicato al settore agroalimentare e rappresenta un momento fondamentale per rilanciare l’export del comparto in un periodo congiunturale particolarmente complesso, che sconta gli effetti di guerra, pandemia, rivolgimenti nelle catene della logistica e ora anche difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime”.

L’amministratore delegato di Fiere di Parma Antonio Cellie ha sottolineato che “l’industria alimentare ha dimostrato resilienza durante il periodo pandemico non smettendo mai di produrre. E svelando, una volta per tutte, un’industria inclusiva, legata al territorio, fatta di imprenditori che guardano alla qualità e non alla quantità, che si impegnano in prima persona, mandando avanti aziende legate alla propria identità”.

Spreco alimentare

Diversi convegni ed eventi si sono tenuti nella prima giornata di Cibus. Per esempio quello sullo spreco alimentare, la sfida dei prossimi anni che vede coinvolti sia i consumatori che le imprese alimentari, la ristorazione e la grande distribuzione. Se il Covid nel 2020 aveva indotto una riduzione dello spreco alimentare nelle famiglie italiane, nel 2021 si è vista una risalita che gli esperti confermano anche per il 2022. Questo il tema del convegno “L’unico piatto ricco è quello che non spreca - Nuova vita agli scarti alimentari e lotta allo spreco”, organizzato da Economy Group. Al convegno hanno preso parte, tra gli altri, il presidente della Coldiretti Ettore Prandin e il presidente di Federdistribuzione Ettore Frausin.


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