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Situazione instabile per il largo consumo nel 2010
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Situazione instabile per il largo consumo nel 2010
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La situazione di moderata positività che ha caratterizzato i primi quattro mesi dell’anno (+2,7%), risente di due fattori: della ripresa dell’inflazione dei beni di largo consumo dopo un anno di prezzi “deboli”, determinata dai forti aumenti di materie prime ed energia, e dagli elementi di stagionalità legati al calendario e alle condizioni atmosferiche mediamente migliori. br />
L’aumento dei prezzi (+2% ad Aprile con segnali di leggero rientro che emergono dai primi dati di Maggio), determinato da aumenti di listino praticati nei primi mesi dell’anno a seguito dell’aumento del costo dei fattori produttivi, rimane comunque al di sotto dell’indice ISTAT confermando il ruolo di calmiere dei prezzi per la filiera del Largo Consumo.
Fattore determinante di questa dinamica di ripresa dei prezzi sono state le promozioni di prezzo che hanno superato negli ultimi mesi il 26,5% delle vendite a valore dell’intero sistema mettendo a dura prova i conti economici delle aziende e la capacità di spingere su innovazione, qualità e presidio del punto vendita, al fine di preservare il ruolo che la marca deve avere nei confronti del consumatore.
Il consumatore è oggi estremamente razionale. Ha compreso appieno la logica delle promozioni e ha sviluppato un livello di sensibilità al prezzo molto più elevato (elasticità media 0,55 in crescita), ed è sempre più pronto a cambiare prodotto, punto vendita o a rimandare gli acquisti a fronte di situazioni di prezzo non coerenti con il suo budget.
L’aumento dei prezzi (+2% ad Aprile con segnali di leggero rientro che emergono dai primi dati di Maggio), determinato da aumenti di listino praticati nei primi mesi dell’anno a seguito dell’aumento del costo dei fattori produttivi, rimane comunque al di sotto dell’indice ISTAT confermando il ruolo di calmiere dei prezzi per la filiera del Largo Consumo.
Fattore determinante di questa dinamica di ripresa dei prezzi sono state le promozioni di prezzo che hanno superato negli ultimi mesi il 26,5% delle vendite a valore dell’intero sistema mettendo a dura prova i conti economici delle aziende e la capacità di spingere su innovazione, qualità e presidio del punto vendita, al fine di preservare il ruolo che la marca deve avere nei confronti del consumatore.
Il consumatore è oggi estremamente razionale. Ha compreso appieno la logica delle promozioni e ha sviluppato un livello di sensibilità al prezzo molto più elevato (elasticità media 0,55 in crescita), ed è sempre più pronto a cambiare prodotto, punto vendita o a rimandare gli acquisti a fronte di situazioni di prezzo non coerenti con il suo budget.
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