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Siti “Direct to consumer” nel mondo Tech: l’aggiornamento di QBerg

Siti “Direct to consumer” nel mondo Tech: l’aggiornamento di QBerg
Siti “Direct to consumer” nel mondo Tech: l’aggiornamento di QBerg

Siti “Direct to consumer” nel mondo Tech: l’aggiornamento di QBerg

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Redazione

Già nel 2022 QBerg aveva prodotto una fotografia di un fenomeno che in quel periodo era ancora abbastanza nuovo: l’avvento, nel mondo dei beni durevoli, di quelli che chiamiamo “Siti Manufacturer” ovvero dei siti dei produttori che, tramite la propria funzione “Shop”, propongono al consumatore la vendita diretta.

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Il fenomeno, anche conosciuto come “Direct to consumer” è molto legato alla tipologia di mercato: se nel mondo dei beni di largo consumo è un fenomeno in forte contrazione (ha poco senso, per beni di largo consumo commerciali, fare acquisti separati quando posso avere tutto in un unico carrello, che sia virtuale o fisico), in alcuni mercati come quello del Fashion e del Tech (grazie all’acquisto tipicamente singolo e all’alta battuta di cassa media), si parla di una tendenza che ha preso fortemente piede.

I Siti Dtc godono di tre caratteristiche peculiari: un posizionamento privilegiato nei motori di ricerca nel caso di interrogazioni dirette a modelli specifici di quel brand; una completezza di informazione (schede tecniche, comparatori di caratteristiche, etc.) che fanno sì che comunque il sito manufacturer sia spesso il primo approdo di chi cerca “l’acquisto informato”; un’estrema attenzione al branding della propria offerta.

Per questo QBerg continua a monitorare attentamente il fenomeno: sono oramai circa 30 i siti Manufacturer monitoriati con cadenza giornaliera. E in questo report il focus temporale è stato maggio 2024, prendendo il prezzo minimo di ciascun modello nei siti sia Man che Ret.

In questo studio sono stati presi in considerazione 67267 modelli unici, che spaziano su 18 categorie e 62 famiglie: di questi, 4499, pari al 6.7%, sono in sovrapposizione tra siti Ret e siti Man. Colpisce il fatto che ben 1925 di questi modelli siano esclusivi dei siti Man, nonostante la sproporzione dei rispettivi assortimenti in favore dei siti retailer.

Passando ad analizzare la situazione competitiva effettiva, ovvero quella riguardante i 4.499 modelli in comune, si nota come un consumatore, ben nell’85% dei casi, trovi un prezzo minimo inferiore sui siti dei retailer. L’analisi si basa su prezzo minimo registrato nel panel: nella situazione reale del singolo sito, quindi, l’effettiva maggior competitività dei siti Man potrebbe essere maggiore.

Nonostante ciò, per quanto riguarda l’11% del paniere in comune tra Man e Ret, sono i primi ad avere un prezzo inferiore al minimo registrato nel mese per i retailer, e nel 4% dei modelli i prezzi sono allineati.

Il fenomeno della concorrenza da parte dei siti Manufacturer che seguono il modello Dtc è oramai un fatto consolidato, e riguarda tutte le merceologie del tech. Sicuramente il retail ha come freccia al proprio arco l’ampiezza assortimentale e la leva promozionale.

Allo stesso tempo è fondamentale mantenere il controllo sulle proposte dirette che i siti dei produttori fanno, forti del proprio brand consolidato, di un forte marketing e di una maggior marginalità, elementi capaci di attrarre sempre più consumatori e di deviare così porzioni sempre crescenti di sell-out.

La macro evidenza è che: 61.768 modelli unici sono presenti solo presso i retailer; 1.925 modelli sono disponibili solo esclusivamente sui siti dei brand; 4.499 invece sono venduti sia dal brand che dai retailer

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