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Shell vuole stringere alleanze con le insegne del largo consumo
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Shell vuole stringere alleanze con le insegne del largo consumo
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Edgar Bachmann, svizzero, 44 anni, in Shell da 22, è il nuovo direttore e consigliere delegato Rete Italia della multinazionale petrolifera, numero uno nel mondo per quanto riguarda il network distributivo forte di 43mila stazioni di servizio, 1. 00 delle quali nel nostro Paese. DM l’ha incontrato oggi in occasione del compleanno di un prodotto, V-Power, la benzina “differenziata” introdotta in Italia dieci anni fa. Questo ci ha permesso di scambiare con lui, che ha ricoperto la stessa funzione per la Germania e la Svizzera fino al recente trasferimento, alcune impressioni sulla rete distributiva nazionale e la sua evoluzione che potrebbe/dovrebbe seguire le sorti delle grandi superfici del largo consumo.
Il marchio Shell, com’è noto, già campeggia nelle aree di servizio adiacenti a vasti centri commerciali, attività che Bachmann intende sviluppare: ”Dipendesse soltanto da noi ne apriremmo molte altre. So, nonostante sia appena arrivato in Italia, che è in corso un dibattito da molto tempo sulla razionalizzazione della rete distributiva che sconta un erogato medio piuttosto basso se paragonato con l’Europa”.
Il rapporto è sorprendente: “La media europea è di 3 milioni di litri di carburanti erogata per ciascuna area di servizio. La media italiana arriva a malapena a 1,8 milioni. Ma ci sarebbe da rivedere anche il contorno alla stazione, cioè quello che alcuni chiamano non oil e che noi preferiamo definire un vero e proprio shop”.
Il neo responsabile di Rete Italia Shell guarda avanti sulla base della sua esperienza: “In Svizzera siamo molto avanti su questa strada che stiamo percorrendo con Migros dopo aver iniziato da soli. Con Migros i fatturati nei nostri negozi sono aumentati molto. L’esperienza si è rivelata parecchio positiva e per questo mi piacerebbe aprire aree di servizio con adiacente negozio di buona metratura insieme a un’insegna affermata nel settore Gdo”. Shell appare con il suo marchio nella aree di servizio collegate a centri commerciali della catena Finiper, ma questo non esclude che si possano stringere alleanze anche con insegne diverse altrove, ha fatto intendere Bachmann.
Il marchio Shell, com’è noto, già campeggia nelle aree di servizio adiacenti a vasti centri commerciali, attività che Bachmann intende sviluppare: ”Dipendesse soltanto da noi ne apriremmo molte altre. So, nonostante sia appena arrivato in Italia, che è in corso un dibattito da molto tempo sulla razionalizzazione della rete distributiva che sconta un erogato medio piuttosto basso se paragonato con l’Europa”.
Il rapporto è sorprendente: “La media europea è di 3 milioni di litri di carburanti erogata per ciascuna area di servizio. La media italiana arriva a malapena a 1,8 milioni. Ma ci sarebbe da rivedere anche il contorno alla stazione, cioè quello che alcuni chiamano non oil e che noi preferiamo definire un vero e proprio shop”.
Il neo responsabile di Rete Italia Shell guarda avanti sulla base della sua esperienza: “In Svizzera siamo molto avanti su questa strada che stiamo percorrendo con Migros dopo aver iniziato da soli. Con Migros i fatturati nei nostri negozi sono aumentati molto. L’esperienza si è rivelata parecchio positiva e per questo mi piacerebbe aprire aree di servizio con adiacente negozio di buona metratura insieme a un’insegna affermata nel settore Gdo”. Shell appare con il suo marchio nella aree di servizio collegate a centri commerciali della catena Finiper, ma questo non esclude che si possano stringere alleanze anche con insegne diverse altrove, ha fatto intendere Bachmann.
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