Roncadin presenta il suo primo bilancio di sostenibilità
Roncadin presenta il suo primo bilancio di sostenibilità
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Roncadin, che da un anno è Società Benefit, presenta la sua prima relazione di impatto che misura i progressi in fatto di economia circolare, efficienza energetica, approvvigionamento sostenibile, riduzione degli sprechi e valorizzazione del lavoro.
Il percorso di sostenibilità di Roncadin comincia da lontano, quando nel 1992 l’azienda sceglie di stabilire la produzione a Meduno, in un territorio ricco di risorse naturali ma poco sviluppato e soggetto a spopolamento. Negli anni si susseguono tante altre scelte, spesso in anticipo sui tempi: già nel 2010 l’azienda punta su un impianto fotovoltaico che ora è arrivato a produrre 1,5MWh, parte di una strategia 100% green energy per cui Roncadin ha vinto nel 2014 il premio “Coop for Kyoto” in questa categoria; un parco auto aziendale che si sta convertendo totalmente all’elettrico; sistemi di recupero delle acque di scarico e di efficientamento energetico sui tunnel di surgelazione (per un abbattimento delle emissioni pari a -600 tonnellate di CO2 all’anno); iniziative a tutela della biodiversità come l’apiario aziendale con 650mila api. Grande attenzione anche agli imballaggi: l’80% del packaging di Roncadin proviene da materiali riciclati e, per alcune linee di prodotto, le confezioni sono realizzate al 100% con carta riciclata e riciclabile, con film interno protettivo 100% compostabile. E la ricerca di miglioramenti non si ferma qui: l’ultima iniziativa in ordine di tempo è l’adesione di Roncadin alla campagna “Etichetta consapevole” di Too Good To Go che sensibilizza i consumatori contro lo spreco alimentare.
Tutto questo ha fatto sì che, dal 2021 a oggi, il consumo di kWh per pizza si sia ridotto del 18%, pari a -1,4kg di CO2 prodotta per ogni pezzo.
L’impegno riguarda anche le filiere di approvvigionamento sempre più sostenibili, etiche, bio e “corte”, con valorizzazione delle materie prime e dei produttori locali. Il marchio Roncadin aggrega circa 600 fornitori italiani presenti in 80 province e per sostenerli ancora di più l’azienda ha aderito al Programma sviluppo filiere di Intesa Sanpaolo. E poi il capitolo dedicato alle persone, ai lavoratori: quasi 800, l’80% donne.
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