Riso Gallo, innovazione e sostenibilità per superare la crisi
Riso Gallo, innovazione e sostenibilità per superare la crisi
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di Emanuele
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La grande siccità padana incombe sul riso.
L’anno scorso non sono bastate le impennate
dei costi dell’energia e delle materie prime a renderlo complicato. Alla fine
il 2022 per il riso tricolore “è stato molto difficile – ha sottolineato Carlo
Preve, consigliere delegato di Riso Gallo, a margine dell’assegnazione del
Premio Mario Preve per un’agricoltura sostenibile - ma la nostra azienda è
riuscita a mettere a punto una piccola crescita delle vendite e della
marginalità. Soprattutto grazie all’accelerazione dell’estero e, in
particolare, dei clienti industriali e della ristorazione. La distribuzione
moderna in Italia ha sofferto per le conseguenze dell’inflazione: siamo stati
obbligati a passare 3 aumenti di listino”.
Nel 2023 vi fermerete? “Per fortuna se ne prospetta uno molto contenuto
rispetto all’anno scorso e speriamo di fermarci qui. Dipende dalla siccità,
speriamo di non dover affrontare altri problemi”.
Nel corso dell’evento di Riso Gallo tenuta a Vercelli, diversi agricoltori hanno manifestato preoccupazione per la prossima stagione che potrebbe replicare il -30% di produzione del 2022. Per Riccardo Preve, consigliere delegato di Riso Gallo, la siccità è un problema grave: “L’anno scorso è andato di pari passo con l’inflazione e, soprattutto, ha ridotto la produzione disponibile, ma i nostri buoni rapporti con gli agricoltori hanno permesso di superarlo. Anche il 2023 non sarà facile, ma Riso Gallo opera da 160 anni e supereremo anche questa”.
Mix del carrello
Dall’anno scorso, per effetto dell’inflazione, i consumatori stanno rivedendo il mix del carrello della spesa. Cosa fa Riso Gallo per rimanere nel carrello? “Puntiamo sull’innovazione – ha risposto Carlo Preve -. Una strada è quella del servizio: per esempio, proponiamo prodotti pronti da preparare in 2 minuti nel microonde. E’ un mercato che il consumatore apprezza e che sta crescendo molto. L’altra strada è quella della sostenibilità: offriamo prodotti da agricoltura sostenibile che nel settore del riso costituisce la vera sostenibilità: il riso è un prodotto tendenzialmente povero ma nelle riserie non si butta niente. Tutto viene riutilizzato o rivenduto. E’ un’economia circolare per definizione. La differenza però si fa in agricoltura, dove ci sono ancora ampi margini di miglioramento”.
Cop26
Riso Gallo è risultata l’unica azienda del riso nelle top 100 per sostenibilità stilata dall’azienda di ricerche di mercato Statista. “Paga il grande lavoro svolto in campo agricolo – ha dichiarato Riccardo Preve che segue la conduzione tecnica dell’azienda di Robbio -. Promuovere la sostenibilità di un prodotto alimentare come il riso significa agire in primo luogo sulla sua coltivazione. Con il progetto “Il Riso che Sostiene” siamo riusciti ad aumentare, anno dopo anno, il numero di agricoltori della nostra filiera. Oggi siamo arrivati a 155 aziende che rappresentano il 10% dell’intera superficie nazionale seminata a riso”.
Sul fronte commerciale, Carlo Preve ha concluso: “Siamo orgogliosi di essere l’unico brand a disporre della confezione sottovuoto con plastica riciclabile. Inoltre nell’ultimo Coop26 in Scozia, Riso Gallo era l’unica marca di riso presente con le varietà italiane da agricoltura sostenibile Arborio e Carnaroli, ma anche con Basmati. Quindi un’azienda italiana ha venduto Basmati ai britannici, scavalcando gli indiani”.
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