Raee: cosa ne pensano i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche?
Raee: cosa ne pensano i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche?
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Qual è il punto di vista dei Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in relazione al sistema italiano di gestione dei RAEE?
Quali “pro” e “contro” intravedono riguardo alle novità introdotte dal Decreto Legislativo (49/2014) che ne regola la gestione? E quale percezione hanno del ruolo e delle attività svolte dai Sistemi Collettivi in Italia per garantire un corretto trattamento dei RAEE? A dare una risposta a questi interrogativi ci ha pensato un’indagine, conclusa dall’Istituto di Ricerca IPSOS e commissionata da Ecodom, il Consorzio operante in Italia nella gestione dei Rifiuti Elettrici ed Elettronici.
La ricerca ha coinvolto 600 imprese produttrici di AEE, pari al 16% delle aziende iscritte al Registro: il primo dato emerso è che nell’87% delle aziende intervistate esiste una figura o un ufficio preposto alla gestione dei RAEE. Indipendentemente dal livello di informazione manifestato, si riscontra una sostanziale positività dei Produttori rispetto ai cambiamenti avvenuti in tema di RAEE domestici negli ultimi 5 anni: la pensa così il 64% degli intervistati, contro un 23% che esprime, invece, un giudizio sostanzialmente negativo (percentuale che, tra coloro che si dichiarano poco informati, sale al 30%).
Secondo l’opinione di chi valuta positivamente l’evoluzione del sistema RAEE in Italia, i fattori che hanno determinato questo cambiamento sono riconducibili a: una maggiore sensibilità ambientale dei Produttori nei confronti della corretta gestione dei RAEE (32% del campione); una più chiara definizione delle attività e degli obblighi di ciascun attore operante all'interno della filiera (28%); una più alta consapevolezza dell’importanza che l'ambiente riveste per la società in generale, dai Produttori agli utilizzatori finali (28%); una più forte sollecitazione da parte della Commissione Europea a considerare il tema ambientale come prioritario (7%). Infine, residuale ma importante la quota di coloro che intravvedono un “cambio di paradigma” nella considerazione dei RAEE: da semplice rifiuto a potenziale risorsa (4%).
Di contro, le maggiori criticità riscontrate dai detrattori del sistema RAEE sembrano sottolineare la “complessità” del sistema, con due nodi principali: la mancata consapevolezza da parte dei consumatori di pagare un ecocontributo, al momento dell’acquisto di una nuova apparecchiatura per finanziare la gestione dei RAEE; le insufficienti garanzie di qualità ambientale da parte di alcuni operatori che si occupano del trattamento dei RAEE.
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