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L'incrocio dei prezzi: a luglio +0,8% nel carrello e +1,3% il dato generale

L'incrocio dei prezzi: a luglio +0,8% nel carrello e +1,3% il dato generale

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Redazione

di Emanuele Scarci

L’inflazione rialza la testa ma i prezzi nel carrello della spesa scivolano sotto il dato generale. Secondo le stime preliminari Istat, a luglio l’indice nazionale dei prezzi al consumo aumenta dell’1,3% su base annua, da +0,8% del mese precedente. Mentre rallenta il grocery (prodotti per la cura della casa e della persona) su base tendenziale da +1,2% a +0,8%. C’è stato quindi un incrocio dei prezzi (che non si vedeva da molti mesi), con gli alimentari scesi sotto il trend generale: quello che influisce sulla percezione del costo della vita da parte delle famiglie.


La risalita dell’inflazione si deve in primo luogo all’accelerazione dell’energia (da +3,5% a +11,3%), dei prodotti per la cura della persona (da +4% a +4,4%) e dei prodotti alimentari lavorati (da +1,8% a +2,2% ):
In alcuni grandi paesi Ue l’inflazione rimane più elevata che in Italia: per esempio, in Germania è in Francia del 2,3%. In Spagna del 2,8%.

Dato inatteso
Per Mariano Bella, direttore dell'ufficio studi Confcommercio, \"la risalita dell’inflazione fa segnare la variazione mensile più elevata da novembre 2022. È un dato inatteso che, tuttavia, sembra riflettere più fattori occasionali che l’inizio di una fase più espansiva dei prezzi. Gran parte dell’aumento dell’ultimo mese è, infatti, imputabile al comparto energetico, su cui potrebbe aver pesato anche la fine del sistema tutelato con un effetto scalino che sarebbe assorbito nei prossimi mesi. Al contrario, va letto favorevolmente il progressivo rientro dei prezzi degli alimentari. Se dall’esuberanza del settore turistico, dalla tenuta dell’occupazione e dalla stabilizzazione dell’inflazione dipendono le sorti dell’economia e, di conseguenza, la complessità della prossima manovra di bilancio, bisogna sottolineare che la ripresa dell’industria è elemento essenziale per una crescita equilibrata e duratura\".

Per Federdistribuzione “A fronte del trend di stabilizzazione della crescita dei prezzi, confermata anche a luglio, i consumi rimangono ancora deboli. Una situazione che ha effetti negativi sulle filiere produttive nazionali, già sotto pressione per motivi legati allo scenario geopolitico e a causa delle condizioni climatiche, che stanno condizionando alcune produzioni stagionali agroalimentari per il protrarsi della siccità in diverse regioni meridionali”.

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