Ieri, oltre a quella dell'Unipi (l'associazione degli industriali della pasta) sono state infatti perquisite le sedi di Barilla, De Cecco, Divella, Garofalo e Amato. L'accusa è di avere creato un cartello speculativo tra i produttori che avrebbe portato il prezzo della pasta a crescere quasi del 50% in un paio d'anni.
Pasta
Ieri, oltre a quella dell'Unipi (l'associazione degli industriali della pasta) sono state infatti perquisite le sedi di Barilla, De Cecco, Divella, Garofalo e Amato. L'accusa è di avere creato un cartello speculativo tra i produttori che avrebbe portato il prezzo della pasta a crescere quasi del 50% in un paio d'anni.